Sentire. Oggi condivido con voi alcune riflessioni attorno a questo argomento, che mi è stato ispirato dalla formazione che ho fatto in questi giorni.

SENTIRE nella nostra lingua porta con sè due accezioni diverse. Udire, che potrebbe avere una connotazione quasi negativa, in senso di meno profondo dell'ascolto. E percepire, che rimanda al significato dell'inglese TO FEEL per percepire e viene associato a qualcosa di più profondo legato ai sensi.

Mi è piaciuta la definizione di Francesco Amato, ricercatore, ingegnere e insegnante di meditazione, che riporta il piano etimologico del termine al latino PER (= attraverso) + CAPIO (= prendo) e definisce la percezione come un atto del cuore perché "prende in sè, si lascia attraversare". Ecco questo è il significato che ho voluto approfondire in questo episodio.

Dal SENTIRE in modo nuovo noi stessi e gli altri può nascere la comprensione. Pensate quante volte avremmo potuto aprirci all'Altro per comprenderne le ragioni e invece ci siamo chiusi a riccio o abbiamo imposto la nostra idea.

Il mio messaggio è allora di tornare a SENTIRE come quando eravamo bambini e "riusciremo a cantare la canzone nella perfetta tonalità della vita" (Oprah Winfrey).