Tutti i simboli e i riti si rivolgono, non all’intelligenza discorsiva e razionale, ma all’intelligenza analogica. Per questo non è assurdo dire che, anche se si volesse rivelare e chiarire l’occulto, non lo si potrebbe fare perché non ci sono parole adatte a esprimerlo. Il simbolo è per natura il linguaggio delle verità che trascendono la nostra intelligenza, mentre la parola è per natura il linguaggio di quelle verità che la nostra intelligenza domina, poiché esiste per dominarle […] In primo luogo sentire i simboli, sentire che i simboli hanno anima e vita, che i simboli sono come noi, Solo dopo verrà l’interpretazione, ma senza questo sentire l’interpretazione non viene. I rituali hanno, fra gli altri fini, anche quello di far sentire all’iniziato, attraverso la solennità e la meraviglia, la vita dei simboli che gli vengono comunicati. Chi abbia in sé il potere di sentire immediatamente e istintivamente la vita dei simboli non ha bisogno di iniziazione rituale” — così, nelle sue Pagine esoteriche (a cura di S. Peloso, Adelphi, Milano 1997), si esprimeva il poeta Fernando Pessoa, l’autore che si era creato innumerevoli eteronimi, fingendo soggettività e storie altre dalla sua e con ciò dissolvendo le catene di quella rigida identità personale cui tanto crediamo. Ci sono dimensioni e mondi che non vediamo, che non scorgiamo, se non talora in sogno o in momenti di sospensione là dove i confini e la presunta consistenza della quotidiana realtà sfuma, dilegua o si lacera nell’oltre. Dimensioni e mondi che Pessoa, nella sua produzione poetica e nelle sue prose, così come la prosa, non ha mai cessato di esplorare, muovendo verso quell’essenziale ignoto che siamo e abitiamo, facendo appello alle risorse del mito e del simbolo per un altro modo di conoscere e di essere: “In questa vita, in cui sono il mio sonno, / non sono il mio padrone, / chi sono è chi ignoro di essere: vivo / immerso in questa nebbia che io sono” (Poesie esoteriche, a cura di F. Zambon, Guanda, Parma 2000).

Adone Brandalise, filosofo e professore di Teoria della letteratura all’Università di Padova, ha lungo riflettuto e scritto sul rapporto tra mistica ed evento soggettivo, tra pensiero filosofico e azione politica, tra poesia e pensiero nonché sui nodi delle pratiche interculturali, del dialogo religioso e della psicanalisi lacaniana. Tra le sue opere: Oltranze. Simboli e concetti in letteratura (Unipress, Padova 2002); Categorie. Metafore e scritture nel pensiero politico (Unipress, Padova 2003); Dentro il confine. Metamorfosi di concetti nella pratica interculturale (Mimesis, Milano 2019); Metodi della singolarità. Compiti impossibili tra pensiero e poesia (Mimesis, Milano 2019).

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Relatore: Prof. Adone Brandalise - Università degli Studi di Padova
Presentatore: Prof. Davide Susanetti - Università degli Studi di Padova

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