15 - Teleferiche: lettere dall'inferno
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Description
Un tempo buio e cupo si preparava ad avvolgere l’Italia, soprattutto fra quelle montagne fatte di gente tanto semplice quanto forte, forgiati dalle fatiche di una vita che aveva concesso...
show moreE che adesso - col battesimo mortale del primo colpo di cannone austriaco, a sancire l’inizio delle asperità - si apprestava a sottrarre molto più di quello che aveva donato.
Si fortificarono difese lunghe chilometri sui crinali delle montagne, stendendo il filo spinato in lungo e in largo a proteggere da eventuali avanzate degli avversari.
Vennero installate cupole di cemento armato sui forti alti a difesa degli avamposti strategici e dei paesi sottostanti.
Vennero chiamati a migliaia e in una moltitudine mai vista invasero le montagne.
Culture e vite diverse si ritrovarono in vallate remote e centri urbani non al passo coi tempi.
Questi piccoli insediamenti erano talmente isolati che i bambini provarono per la prima volta la pasta al sugo di pomodoro, importata dalla dieta dell’esercito.
Uno degli aspetti più curiosi interesso` proprio il cibo e i rifornimenti dei soldati impegnati fra crode e rilievi difficilmente accessibili.
La resilienza degli eserciti di entrambe le fazioni e` infatti associabile a diversi fattori ma anche ad un'infinità di imprevedibili variabili.
Gli immani sforzi fisici di donne, uomini e animali per il trasporto di alimenti e materiali venne affiancato - laddove possibile - da incredibili opere d’ingegneria.
Nel pieno della prima guerra mondiale, sulle retrovie dei campi di battaglia entrarono in gioco le teleferiche che riuscirono a garantire velocità e capacità di carico.
Queste macchine semi-volanti riuscirono ad assicurare costanza negli approvvigionamenti e sopravvivenza in alta quota; forse, anche un barlume di speranza, un ultimo sentore di umanità che univa - con funi d’acciaio - i campi di battaglia con le più basse stazioni di carico.
Vicine ai paesi che nelle lunghe notti invernali si mimetizzavano al buio - spegnendo ogni possibile fonte luminosa - per non essere individuati dagli Albatros della Luftfahrtruppen (Aviazione imperiale e regia Austro-Ungarica).
La guerra aveva spento la vita delle montagne, consegnando alla morte decine di migliaia di malcapitati che hanno raccontato molto di quello che successe lassù.
E quelle memorie così preziose hanno solcato l’aria in gabbie di metallo, su e giù a dare speranza alle famiglie e conforto ai soldati, grazie all’enorme e fondamentale supporto logistico delle teleferiche.
Biblioteche di lettere volarono fra le Dolomiti in quegli innumerevoli viaggi, schiacciate fra sacchi di patate, carni, zuccheri, munizioni, feriti e cadaveri.
Contatto mail: andataeritorno.podcast@gmail.com
Music by Epidemic Sound
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![Nicola Bonato](https://d3wo5wojvuv7l.cloudfront.net/t_square_limited_100/images.spreaker.com/original/962b18607362411e84bd4a38dc03145e.jpg)
Nicola Bonato
1 year ago
Information
Author | Sebastiano Frollo |
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