Senso di isolamento. Bisogno di condividere. Voglia di muoversi.
Per noi freelance la casa è, di solito, il luogo da cu lavoriamo e tutti vi abbiamo lavorato per un lungo periodo negli ultimi due anni.

Oggi sentiamo la necessità di cambiare, di andare oltre e di riprenderci spazi di vita per sentirci meglio. Sta succedendo in Italia, in Europa e nel mondo.

Dalle esperienze americane, Massimo Carraro, autore di HO FATTO UN COWORKING, ANZI 100 e fondatore di Rete Cowo, ha portato e diffuso lo spirito del co-working nel nostro Paese.

L'idea? E' partita dalla consapevolezza, nel 2008, che il lavoro stava cambiando e lavorare da remoto era possibile, tanto da comprendere che spazi liberi potevano essere reinventati. Condivisi.

Nel libro Massimo racconta tutto il percorso che l'ha guidato come freelance della creatività pubblicitaria, insieme alla moglie Laura Coppola, art director - dalla "grotta scura" - il covo - all'ufficio bianco inondato di luce.

Di coworking non si parlava. La sfida era grande, come il sogno. E il punto di partenza: uno spazio a Lambrate, un blog e quel primo timido post che invita a prendere posto su un ramo libero in un angolo di giungla - quella metropolitana.

L'anima del copywriter aiuta e Massimo guida il lettore nei retroscena, nelle gioie e nelle fatiche di un percorso sconosciuto e sempre aperto, fino al successo. E oltre.

Sì perché le ultime pagine del libro sono dedicate agli scenari futuri e alle istruzioni base per cominciare.

E io volevo anche viverlo questo spirito Cowo. Grazie a Cristina Maccarrone, ho conosciuto Fiorenzo e oggi lavoro parte della mia settimana al Cowo Crescenzago, dove "la relazione viene prima del business" e fan crescere insieme.

Sono felice di aver ospitato nell'episodio di oggi Massimo e sono certa vi darà tanti spunti su cui riflettere. Non solo esperienziali, ma anche sulla scelta strategica, sui contenuti e sul valore della sostenibilità.

Buon ascolto
www.cowo.it