3' grezzi Ep. 415 Sumo femminile
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Description
Nel mondo del sumo Tuvsho, una 17enne della Mongoli, non accetta le regole e vuole diventare campionessa di questo sport che fino a poco tempo fa le donne non potevano...
show moreUn mini documentario affascinante e ipnotico. E Tuvsho, faccio il tifo per te!
LINK: I am Tuvsho (documentario)
TRASCRIZIONE [ENG translation below]
Stamattina mi sono incantata a guardare un breve documentario che dura una decina di minuti, ma non sono riuscita ad andar via finchè non ho finito di guardarlo. È la storia di Tuvsho.
Tuvsho è una ragazzina di 17 anni che abita in Mongolia, a Ulaanbaatar, che è la capitale della Mongolia, e fin da quando era bambina Tuvsho aveva un sogno: diventare lottatrice di sumo professionista.
Ora, il sumo è una disciplina molto antica, giapponese legata anche alle tecniche shinti, alla religione, a tutto un immaginario uno sport, lo sport nazionale giapponese e va indietro quasi 2000 anni, è rigorosamente vietato alle donne.
Fino a non molto tempo fa le donne non lo potevano nemmeno guardare e si considerava impuro il dohyō, cioè il ring dove si combatte il sumo, se una donna l'avesse toccato se si fosse avvicinata, quindi c'era molta superstizione, ora ultimamente le donne possono guardare le partite di sumo e possono anche fare il sumo ma non a livello professionista.
Infatti se il mondo del sumo giapponese si è aperto anche ai lottatori che non sono giapponesi, infatti molti dei campioni di sumo non sono giapponesi, però questo tabù delle donne ancora non sono riusciti a superarlo.
Questo però non ha fermato questa ragazzina, quasi una donna, Tuvsho appunto, che vive in Mongolia, che da sempre ha sognato di fare la lottatrice di sumo.
E questo breve documentario è veramente ipnotico perché ha un sound design molto asciutto, anche i colori sono molto asciutti, le riprese non sono mai voyeuristiche, si ha proprio l'impressione di entrare nel mondo di questa ragazzina che viene mostrata nella sua città, nel posto dove vive, in questi locali per karaoke che però non hanno niente di scintillante, non hanno niente di glamour.
E poi si vede lei che combatte, anche il modo in cui lei combatte viene fatto vedere in modo molto particolare, molto stilizzato e in effetti non si vede mai lei che combatte però si vedono lunghi montaggi di Tuvsho so che si allena eccetera.
È molto bello, è un documentario, ripeto, che dura pochissimo, dura una decina di minuti - naturalmente vi metto il link nelle note del programma - però vale veramente la pena guardarlo perché è molto meditativo.
Poi Tuvsho ha una voce fantastica, qualcuno glielo dovrebbe dire, dovrebbe fare radio perché ha una voce così pazzesca, bella, profonda, calma e non sembra nemmeno che stia parlando al microfono.
Quindi ho iniziato la mia giornata con una serie di meditazione sul sumo ed è stato un bel modo di iniziare.
INFO SUL DOCUMENTARIO "I AM TUVSHO"
Regia: George Thomson, Lukas Schrank
Prodotto da: Enkhtsag Damdinjav
Sito: http://www.visitorstudio.co.uk/
TRANSLATION
This morning I was enchanted by watching a short documentary that lasts about ten minutes, but I couldn't leave until I finished watching it. It is the story of Tuvsho.
Tuvsho is a 17-year-old girl who lives in Mongolia, in Ulaanbaatar, which is the capital of Mongolia, and ever since she was a child Tuvsho had a dream: to become a professional sumo wrestler.
Now, sumo is a very ancient Japanese discipline also linked to Shinti techniques, religion, a whole imaginary sport, the Japanese national sport and goes back almost 2000 years, it is strictly forbidden to women.
Until not long ago women couldn't even look at it and the dohyō, that is the sumo ring, was considered impure if a woman touched it if she approached it, so there was a lot of superstition, now lately women can watch sumo matches and they can also practice sumo but not at a professional level.
In fact, if the world of Japanese sumo has also opened up to wrestlers who are not Japanese, in fact many of the sumo champions are not Japanese, but this taboo of women has not yet been able to overcome it.
However, this did not stop this girl, almost a woman, Tuvsho, who lives in Mongolia, who has always dreamed of being a sumo wrestler.
And this short documentary is truly hypnotic because it has a very dry sound design, the colors are also very dry, the shots are never voyeuristic, one really has the impression of entering the world of this girl who is shown in her city, in the place where he lives, in these karaoke clubs that have nothing glittery about them, have nothing glamorous about them.
And then you see her fighting, even the way she fights is shown in a very particular way, very stylized and in fact you never see her fighting at such but you see long montages of Tuvsho while she trains and so on.
It's really beautiful, it's a documentary, I repeat, which lasts very little, it lasts about ten minutes - of course I'll put the link in the program notes - but it's worth watching because it's very meditative.
And Tuvsho has a great voice, someone should tell her, she should radio because she has such a crazy, beautiful, deep, calm voice and it doesn't even sound like she's talking into the microphone.
So I started my day with a series of sumo meditations and it was a great way to start.
Information
Author | M. Cristina Marras |
Organization | M. Cristina Marras |
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