87_Carmela Palumbo direttore dell'USR Veneto e le sfide future della scuola
Nov 24, 2022 ·
27m 10s
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La dottoressa Carmela Palumbo è il direttore dell'Ufficio Scolastico Regionale del Veneto dal 2020, ma lo era stata anche dal 2004 al 2011, dopo aver svolto diversi incarichi al Provveditorato...
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La dottoressa Carmela Palumbo è il direttore dell'Ufficio Scolastico Regionale del Veneto dal 2020, ma lo era stata anche dal 2004 al 2011, dopo aver svolto diversi incarichi al Provveditorato di Padova e Rovigo e di Udine, approfondendo la sua già ampia esperienza nella scuola all'ufficio degli ordinamenti scolastici e di valutazione del sistema nazionale di istruzione del MIUR a Roma dal 2011 al 2020. E' entrata nella scuola un pò per caso e un pò per scelta. La madre era un'insegnante e perciò fin da piccola ha respirato e vissuto la scuola in modo intenso anche se indiretto, per cui era da sempre parte della sua vita, e poi dopo aver compiuto gli studi universitari in Giurisprudenza, ha voluto entrare nella scuola dalla prospettiva amministrativa e legislativa. Così ha vinto il concorso amministrativo della scuola ed ha iniziato a lavorare nell'allora Provveditorato agli studi del Padova e di Rovigo, ricomprendo diversi incaricih fino a diventare direttrice dell'USR del Veneto nel 2004.
Il suo amore per la scuola, non è perciò vissuto con la prospettiva dell'insegnante, ma di colei che cerca di governare, gestire, amministrare tutta la 'macchina ' scolastica dalla prospettiva amministrativa. Ama parlare della parte artigianale della scuola rappresentata dagli insegnanti, che sono la parte più consistente, visibile e importante in quanto ognuno lavora, agisce e confeziona per la scuola in modo personale entro i limiti costituzionali il "suo" modo di insegnare.
E' consapevole che i cambiamenti nella scuola sono lenti, non è facile nè semplice smuovere un sistema che di fatto è il datore di lavoro più grande dell'Italia, occupando oltre 3 milioni di lavoratori. Portare innovazione e modificare strutture e tradizioni didattiche occorre pazienza, sia per iniziare sia per vederne gli effetti. Oggiogiorno la scuola deve sicuramente affrontare la sfida della digitalizzazione e della tecnologia. Dopo l'esperienza della DAD e della DDI non è più possibile tornare indietro, perciò occorre prepararsi sempre più ad integrare la metodologia classica con quella digitale, non in contrapposizione ma in collaborazione, con integrazione. E' vero che non è facile, soprattutto perchè la maggioranza dei docenti si è formata in tempi passati e la stessa impostazione universitaria non è così innovativa e tecnologica.
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Il suo amore per la scuola, non è perciò vissuto con la prospettiva dell'insegnante, ma di colei che cerca di governare, gestire, amministrare tutta la 'macchina ' scolastica dalla prospettiva amministrativa. Ama parlare della parte artigianale della scuola rappresentata dagli insegnanti, che sono la parte più consistente, visibile e importante in quanto ognuno lavora, agisce e confeziona per la scuola in modo personale entro i limiti costituzionali il "suo" modo di insegnare.
E' consapevole che i cambiamenti nella scuola sono lenti, non è facile nè semplice smuovere un sistema che di fatto è il datore di lavoro più grande dell'Italia, occupando oltre 3 milioni di lavoratori. Portare innovazione e modificare strutture e tradizioni didattiche occorre pazienza, sia per iniziare sia per vederne gli effetti. Oggiogiorno la scuola deve sicuramente affrontare la sfida della digitalizzazione e della tecnologia. Dopo l'esperienza della DAD e della DDI non è più possibile tornare indietro, perciò occorre prepararsi sempre più ad integrare la metodologia classica con quella digitale, non in contrapposizione ma in collaborazione, con integrazione. E' vero che non è facile, soprattutto perchè la maggioranza dei docenti si è formata in tempi passati e la stessa impostazione universitaria non è così innovativa e tecnologica.
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Author | Michele Trabucco |
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