A proposito di un libro. Cosa resta di Don Milani cinquant'anni dopo Lettera a una professoressa
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Introduce: Vittorio Emanuele Parsi, Direttore ASERI Intervengono: Ernesto Galli della Loggia, Professore Emerito di storia contemporanea Scuola Normale di Pisa; editorialista del Corriere della Sera Adolfo Scotto di Luzio, Professore...
show moreVittorio Emanuele Parsi, Direttore ASERI
Intervengono:
Ernesto Galli della Loggia, Professore Emerito di storia contemporanea Scuola Normale di Pisa; editorialista del Corriere della Sera
Adolfo Scotto di Luzio, Professore Ordinario di Storia della pedagogia, Università degli Studi di Bergamo
Dopo le celebrazioni del 2017, che hanno visto Papa Bergoglio pregare sulla tomba di don Lorenzo Milani, in occasione dei cinquant'anni dalla morte, e dopo le manifestazioni per il centenario della nascita svoltesi quest'anno, con l'omaggio del Presidente della Repubblica, don Milani e la sua opera sono a tutti gli effetti parte integrante del patrimonio ideale dell'Italia repubblicana. Ma che cosa ha rappresentato effettivamente il pensiero di questo sacerdote e quali sono le ragioni del perdurare del suo fascino a cinquant'anni e più dalla pubblicazione di Lettera a una professoressa? I problemi del nostro presente sono ancora quelli posti da don Milani cinquant'anni fa? Soprattutto, può la scuola di un paese moderno e complesso come l'Italia pensarsi nei termini a lui cari del "servizio sociale"? Ne discutono gli storici Ernesto Galli della Loggia e Adolfo Scotto di Luzio a partire dai volumi dei due autori, "L'aula vuota" (Marsilio, 2019) e "L'Equivoco Don Milani" (Einaudi, 2023).
Gli autori:
Ernesto Galli della Loggia è professore emerito di Storia contemporanea presso l’Istituto Italiano di Scienze Umane (Scuola Normale di Pisa). Ha insegnato nelle Università di Siena, Perugia, e all’ Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. E’ editorialista del Corriere della Sera. Si è occupato specialmente di storia politica e culturale italiana dell’Otto-Novecento. E’autore di numerosi saggi e libri tra cui La morte della patria (1996), L’identità italiana (1998), Tre giorni nella storia d’Italia (2010) Credere, tradire, vivere (2016), Speranze d’Italia (2018), L’aula vuota (2019), Il tramonto di una nazione (2020), Otto vite italiane (2021).
Adolfo Scotto di Luzio è professore ordinario di Storia della pedagogia all'Università degli studi di Bergamo. Si occupa da molti anni di problemi relativi alla storia della scuola e della cultura italiane tra Ottocento e Novecento. Ha pubblicato per il Mulino, Il liceo classico (1999) e La scuola degli italiani (2007). Più recentemente sono usciti per Einaudi, Nel groviglio degli anni Ottanta. Politica e illusioni di una generazione nata troppo tardi (2020) e L'equivoco don Milani (2023).un diplomatico italiano e attualmente si occupa della formazione del personale in Farnesina, con particolare attenzione ai temi dell’integrazione europea e della diplomazia pubblica. In precedenza, ha prestato servizio presso le Ambasciate d’Italia a Brasilia e a Berlino. È docente in corsi di geopolitica e di diplomazia presso La Sapienza, la Luiss e l’Università di Teramo. È socio dell’Istituto Affari Internazionali (IAI) e del Centro Studi Americani. Per Luiss University Press ha già pubblicato La terra del futuro (2020).
https://aseri.unicatt.it/aseri-2023-a-proposito-di-un-libro-cosa-resta-di-don-milani-cinquant-anni-dopo-lettera-a-una-professoressa
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Author | PodCatt - Università Cattolica |
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