Alpago

May 23, 2024 · 3m 24s
Alpago
Description

Alpago occupa la parte occidentale dell'omonima regione storico-geografica dell'Alpago, circondata dalle Prealpi Bellunesi, tra la Valle del Piave e la Val Lapisina. La porzione sud-occidentale è occupata dalle acque del...

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Alpago occupa la parte occidentale dell'omonima regione storico-geografica dell'Alpago, circondata dalle Prealpi Bellunesi, tra la Valle del Piave e la Val Lapisina. La porzione sud-occidentale è occupata dalle acque del Lago di Santa Croce, mentre quella sud-orientale dall’Altopiano del Cansiglio. Il Comune è nato a seguito della fusione dei precedenti tre comuni di Farra d'Alpago, Pieve d'Alpago e Puos d'Alpago, avvenuta nel 2016. La sede del Comune si trova a Pieve d'Alpago. Al capoluogo fanno corona diverse frazioni e borgate tra cui le principali sono quelle di Curago, Plois, Tignès, Garna, Rorei, Schiucaz, Villa e Paludi. I dintorni di Puos, Farra e Pieve sono caratterizzati dalla natura selvaggia e incontaminata, territorio ideale per le escursioni e le arrampicate. D’inverno non si può dimenticare lo sci d’alpinismo che la fa nettamente da padrone, grazie ai molti itinerari impegnativi e panoramici, alcuni percorribili con le racchette da neve. Il lago di Santa Croce è una meta molto ambita che, oltre ad offrire una spiaggia apprezzata dagli amanti della tintarella, è un vero paradiso per gli appassionati di vela, kitesurf e windsurf, grazie alla brezza che soffia ogni giorno da Sella Fadalto. Il Lago presenta anche una ricca avifauna che lo rende ideale per praticare il birdwatching. Nella frazione di Santa Croce, è stato istituito il Centro sperimentale ittiogenico, volto a tutelare il biotopo lacustre, fornire informazioni sulla flora e la fauna e promuoverne il patrimonio ittico, dotato di specie in via di estinzione. La storia delle varie frazioni è molto antica. Le prime testimonianze scritte che riguardano Puos, per esempio, risalgono al XIII secolo, ma i ritrovamenti di monete romane e i resti del castello longobardo nella frazione di Sitran lasciano pensare ad un passato ancora più remoto. Molte delle tracce storiche furono cancellate dal disastroso terremoto del 1873, una calamità che sconvolse la storia di questa tranquilla località alpina. Restano comunque alcune testimonianze artistiche degne di essere scoperte, legate soprattutto all'arte sacra. La parrocchia dedicata alla Madonna del Rosario ha origini antichissime, probabilmente anteriori all’anno 1000. La chiesa fu ricostruita nel secolo scorso, mentre l’antica Pieve, già citata da una bolla di Papa Lucio III del 1185, fu distrutta in occasione di un terremoto. Chiesette da ricordare sono quelle di S. Floriano a Plois che custodisce un’opera lignea di Andrea Brustolon, San Rocco a Curago, Santa Giustina a Quers, San Rocco a Villa, Santa Chiara in Val di Torch. A Garna si trovano la chiesa sacramentale dedicata a Sant’Antonio Abate e la chiesetta dedicata a San Nicolò. Infine la chiesa parrocchiale di Tignès, dedicata a San Martino Vescovo, fu restaurata nel 1955 e fu eretta in parrocchia cinque anni più tardi, nel 1960.
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