XIV ciclo di Dottorato
"Intellettuali e Potere"
(4 - 28 giugno 2019)

Andrea Giardina (Scuola Normale Superiore) - La nostra sfortuna fu vedere e l’essere visti: Tacito e gli altri

Seneca , un intellettuale al potere?

Andrea Giardina riflette sull’esaltazione del ruolo politico di Seneca nella tradizione storiografica.
Gli interpreti che videro in Seneca un oppositore al regime di Claudio, o un garante di governo nel Quinquennium Neronis, non fecero che del Poeta una rappresentazione idealizzata, riflesso delle proprie aspirazioni di “intellettuali al potere”.
Dobbiamo forse rassegnarci all’idea che Seneca non fu un oppositore politico ante litteram, come Theodor Mommsen o Arturo Momigliano avrebbero voluto, ma un intellettuale di corte che, in quanto tale, aveva il compito di aderire con l’opera del suo ingegno alle istituzioni imperiali.
Ogni contraddizione di spirito nei testi di Seneca come la Consolatio ad Polybium e l’Apokolokyntosis risulterebbe solo apparente e persino in linea con le discontinuità di governo nel delicatissimo e critico passaggio imperiale tra Claudio e Nerone.


di Laura Ciffolillo