Nella puntata di
Degiornalist di oggi, 15 ottobre,
Fabiana e
Claudio hanno intervistato Nino Cartabellotta, presidente della fondazione GIMBE (Gruppo Italiano per la Medicina Basata sulle Evidenze). Fondazione che la scorsa settimana ha presentato un rapporto sulla salute e sulla sanità pubblica. Da questa ricerca è emerso che 4 milioni e mezzo di italiani rinunciano alle cure, non solo per i costi che sono aumentati del 10% nell'ultimo anno, ma anche per le liste d'attesa. «Le fasce più colpite - ammette Cartabellotta - sono quelle disagiate economicamente, quelle più fragili e più anziane. Siamo al rischio di non ritorno se la politica non fa ripartire la sanità pubblica. Servono soldi da investire, invece si ignora la transizione digitale e demografica. TAGLI SU SANITÀ PUBBLICA - Nel periodo tra il 2010 e il 2019 sono stati tagliati alla sanità pubblica 37 miliardi di euro. Prima con il governo tecnico Monti per risanare il debito pubblico, poi con i governi di centro sinistra che non hanno investito. «Con l'introduzione folle del tetto di spesa al personale sanitario - aggiunge il presidente di GIMBE - per più di 15 anni le Regioni non hanno potuto assumere figure specializzate o rinnovi di contratto. In più c'è grossa demotivazione, per via dei continui casi di violenza contro il personale sanitario». Il rapporto GIMBE, che si è soffermato anche su un'idea di patto di non belligeranza fra partiti politici diversi, per rifondare insieme il sistema sanitario «ha ricevuto la benedizione del presidente Mattarella, che ci ha mandato un messaggio molto significativo» conclude Cartabellotta.