Il Comune di Cesiomaggiore è un antico centro abitato che si sviluppa sulle pendici del gruppo montano del Cimònega e degrada dolcemente, tra colli e vasti prati, verso la piana del Piave. Situato sulla destra orografica del fiume, tra Belluno e Feltre, è inserito nel territorio del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi e, seppur turisticamente ancora poco conosciuto, è ricco di attrazioni naturalistiche, culturali e gastronomiche. A settentrione, dove insiste la porzione più vasta e suggestiva del territorio montano, i confini si spingono ben oltre la bellissima Val Canzoi fino al Sass de Mura e al Gruppo del Cimonega; a occidente fino alla zona di Neva, al confine con il Primiero e appartenente al bacino del Cismon e del Brenta, essendo oltre lo spartiacque che segna l’ambito tributario del Caorame e del Piave; a oriente oltre gli stupendi Piani Eterni che verso nord-est vanno in direzione di Sagron-Mis e dell’Agordino. Cesiomaggiore, dall'antico Caesius, deve il suo nome alla gens romana Caesia. Tale tesi è supportata dal ritrovamento di un antico cippo romano e dai resti di un possibile tratto dell'antica Via Claudia Augusta. La parte più alta del territorio è inclusa nel Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi: molti sono gli itinerari che si snodano tra le sue valli e molte le specie animali e vegetali che si possono ammirare, soprattutto in Val di Canzoi. La valle, ancora in parte impervia e selvaggia, era un tempo ricca di fornaci per la cottura della calce. Qui si trovano molti sentieri CAI che portano sulle vette e non mancano punti di ristoro attrezzati per pic-nic, e un piccolo lago artificiale. Nella fascia più bassa il paesaggio è caratterizzato da piccoli borghi, in cui si trovano chiesette, cappelle private ed oratori alcuni dei quali molto antichi e ricchi di affreschi; numerose sono anche le ville padronali risalenti al XVI-XVIII secolo come Villa Facino-Pàsole e Villa Martini a Soranzen, Villa De Mezzan a Menin, Villa Corrà e Villa Muffoni nel capoluogo, Villa Tauro alle Centenere, dove sono conservati reperti dell'età romana tra cui il cippo monumentale della Via Claudia Augusta Altinate che compare stilizzato nello stemma comunale. Punto di riferimento per il recupero e la valorizzazione del patrimonio della cultura popolare, le antiche usanze, i mestieri, la musica e il ballo, è il Gruppo Folklorico di Cesiomaggiore, che nel 2021 ha festeggiato i cinquant’anni dalla fondazione. Proprio grazie all’attività del Gruppo Folklorico, nel 2023 Cesiomaggiore è stato riconosciuto vincitore nella categoria “Arte storia e cultura” del concorso nazionale Piccolo Comune Amico indetto dal Codacons. In una direzione simile si muove anche il Museo Etnografico Dolomiti, che ha sede nella villa Avogadro degli Azzoni in località Seravella e da molti anni raccoglie, conserva e valorizza il patrimonio di oggetti, memorie, documenti, immagini riguardanti la vita quotidiana della popolazione rurale bellunese dalla fine del secolo XIX ai giorni nostri. Unico è il Museo Storico della Bicicletta "Antonio Bevilacqua", che accoglie la collezione di Sergio Sanvìdo, da lui donata al Comune nel 2005. Oltre duecento cimeli restaurati raccontano l'evoluzione di questo straordinario oggetto, che non è solo un mezzo di trasporto, ma tanto altro. E infine un cenno sui tanti prodotti tipici: Cesiomaggiore è conosciuto per la presenza di Lattebusche, società cooperativa che produce il formaggio Piave DOP, premiato nei concorsi internazionali, il Cesio, il Montasio e il tipico schìz, formaggio freschissimo che ben si sposa con la polenta. Inoltre, da alcuni anni, tra le specialità locali, compare anche la Patata di Cesiomaggiore protagonista della Festa Provinciale della patata che si tiene ad agosto. Non si possono dimenticare anche il Mais sponcio, iscritto nel Registro Nazionale dei Prodotti Tradizionali, le mele nella varietà Ferro Cesio, lo zafferano e il miele di montagna.
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