Il podcast, tratto dalla rubrica radiofonica "Uno sguardo sul giorno" di Radio Villa Centrale - web radio/TV è dedicato all’undicesimo segno zodiacale e cioè L’ AQUARIO. Segno che viene spesso scritto come “Acquario”. In Astrologia viene classificato come segno “fisso” (cioè al centro di una stagione) di ARIA, il cui periodo è collocato dal 21 gennaio al 19 febbraio, situato dopo il Capricorno e prima dei Pesci. Il simbolo del segno è un uomo che versa acqua da una brocca, nella bocca del “Pesce Australe”, (anche se Ovidio nel suo “Fasti” sostenne si trattasse di una mistura di acqua e nettare, la bevanda degli dèi). La persona nel segno dell'Aquario è estrosa e originale, è difficile da definire e ingabbiare all'interno di schemi e concetti precostituiti, di norma insofferente alle regole e alla società. È alla costante ricerca di un suo modo per esprimersi in ferma opposizione agli altri. L'Aquario ha come impulso primario il desiderio di libertà e di auto-determinazione, non vuole essere ingabbiato, allo stesso modo non desidera ingabbiare gli altri La costellazione dell’Acquario, molto estesa, ha stelle non particolarmente luminose, Molte di esse hanno nomi che iniziano con «Sad». In arabo, sa'd significa «fortuna». Alfa dell'Aquario si chiama Sadalmelik, tradotta come «le stelle fortunate del re». Beta dell'Aquario si chiama Sadalsuud, che dovrebbe significare «la più fortunata delle fortunate». Gamma dell'Aquario è Sadachbia, con il possibile significato di «stelle fortunate delle tende». La figura dell’AQUARIO è presente nella mitologia greca e romana. La credenza più popolare lo identifica con Ganimede, che era ritenuto il più bel ragazzo esistente sulla faccia della terra. Era il figlio del re Troo, (da cui Troia prese il nome). Un giorno, mentre Ganimede faceva la guardia alle pecore del padre, Zeus si invaghì del pastorello e si lanciò sulla pianura di Troia sotto forma di aquila, ghermì Ganimede e se lo portò sull'Olimpo (o, secondo un'altra versione, mandò un'aquila vera e propria a fare il lavoro per lui). L'Aquila è ricordata nella costellazione vicina. Secondo un'altra versione del mito, Ganimede fu prima rapito da Eos, la dea dell'aurora, che aveva una passione per i giovinetti, e solo in un secondo tempo Zeus glielo rubò. Ganimede divenne il mescitore di vino degli dèi, colui che dispensava il nettare dalla sua coppa, con grande fastidio della moglie di Zeus, Era. Lo scrittore britannico Robert Graves racconta che questo mito divenne molto popolare nell'antica Grecia e a Roma, dove fu ritenuto un significativo avallo divino dell'omosessualità. Anche Dante Alighieri ha citato l’Aquario, nella Divina Commedia (Inferno C. XXIV – 1-15) in una bellissima similitudine che richiama la natura con la brina. Oltre al segno zodiacale dell’Aquario, c’è l’Era dell’Aquario e vi racconterò anche le sue caratteristiche. Infine “Aquarius” è anche il famosissimo brano, contenuto in “Hair” Musical di successo della fine degli anni ’60.
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