ROMA (ITALPRESS) - I dati Pmi (Purchasing Managers' Index) con le intenzioni d'acquisto dei direttori delle aziende, evidenziano un quadro contrastante, con l'Eurozona che segna una marginale contrazione e gli Stati Uniti che invece proseguono la crescita. L'attività del settore privato nell'Eurozona è rimasta in territorio negativo per il secondo mese consecutivo. L'indice si è posizionato ad ottobre su 49,7, sostanzialmente in linea con 49.6 di settembre mentre la produzione manifatturiera si è attestata a 45,5 punti contro i 44,9 di settembre. Tuttavia, la flessione nel settore manifatturiero ha mostrato segnali di attenuazione. Cyrus de la Rubia, Chief Economist presso l’Hamburg Commercial Bank, ha commentato che l'Eurozona è "in fase di stallo", con una situazione di marginale contrazione che si riflette in una crescita modesta del settore dei servizi. Particolare attenzione alla Germania, dove la crescita dei servizi ha mostrato un'accelerazione, attenuando il crollo della produzione. Ma in Francia i dati sono risultati ben al di sotto delle aspettative, segnalando un peggioramento della situazione economica. Nel Regno Unito, la situazione economica non è delle migliori. L'indice dei servizi è sceso a 51,8 a ottobre, il livello più basso da 11 mesi, mentre il settore manifatturiero ha registrato un calo a 50,3, anch'esso ai minimi da sei mesi. L’indice Pmi composito ha raggiunto il 51,7, in calo dai 52,6 di settembre, segnalando una generale debolezza. In questo contesto, gli investitori attendono con interesse i dati PMI statunitensi, oltre alle richieste settimanali di sussidi di disoccupazione, che forniranno ulteriori indicazioni sulla salute dell'economia statunitense e quindi uno spaccato più chiaro delle dinamiche mondiali. Le incertezze legate alla corsa alla Casa Bianca, le crescenti aspettative di un rallentamento nei tagli dei tassi di interesse e l'escalation del conflitto in Medio Oriente continuano a pesare sull'umore del mercato.
col/gtr
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