Perdersi nei corridoi del Palazzo di Giustizia di Milano è come vagare per i labirinti della storia giudiziaria di questo Paese. È qui che per quarant'anni ha lavorato Guido Salvini, come giudice istruttore prima e come gip fino a qualche giorno fa, quando i limiti di età hanno fatto scattare la mannaia della pensione sul suo cammino professionale. Tra le sue mani sono passati alcuni dei fascicoli più importanti della storia repubblicana: Piazza Fontana, il terrorismo rosso e nero, fino al calcio scommesse. Parlare, provare a instaurare un dialogo anche con chi ha commesso reati gravissimi. È questo, secondo Salvini, il segreto per arrivare ad accertare i fatti, rendere giustizia alle vittime e, possibilmente, offrire una seconda possibilità a chi ha sbagliato.