Il legame inscindibile tra credere e pregare
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TESTO DELL'ARTICOLO ➜ www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7193 IL LEGAME INSCINDIBILE TRA CREDERE E PREGARE Se si prega bene, si crede bene e se si crede bene, si prega bene di Corrado Gnerre C'è...
show moreIL LEGAME INSCINDIBILE TRA CREDERE E PREGARE
Se si prega bene, si crede bene e se si crede bene, si prega bene
di Corrado Gnerre
C'è un rapporto tra la preghiera e il nostro credere e, viceversa, tra il nostro credere e la preghiera? E inoltre: che rapporto c'è tra la preghiera per eccellenza, la Messa, e il vivere in un determinato modo la propria fede?
Per rispondere a questi interrogativi bisogna dire qualcosa in merito al rapporto tra lex orandi (regola della preghiera) e lex credendi (regola del credere). Diciamo subito che nel Cattolicesimo c'è un rapporto strettissimo tra Credo e Preghiera, ma anche tra Preghiera e Credo.
Insomma, se si prega bene, si crede bene. Se si crede bene, si prega bene.
1) TRA CREDO E PREGHIERA
La successione tra Credo e Preghiera è una successione logica. Infatti, c'è un legame propedeutico tra conoscenza e amore. Non si può amare ciò che non si conosce. Bisogna prima conoscere e poi si può amare.
Indubbiamente la conoscenza da sola non basta, ma è altrettanto indubbiamente necessaria, pena la riduzione della fede a fatto puramente intimistico ed emozionale. Cosa che accade molto spesso oggi, dove c'è una deriva sentimentalista della fede. Tutto viene ridotto ad "esperienza", senza sapere che è sempre la verità a garantire la correttezza di un esperienza, non il contrario: l'esperienza a garantire la verità.
Succede che molti non sanno perché sono cristiani e si limitano a dire: sono cristiano perché sono felice di esserlo. Ma anche il musulmano potrebbe dire la stessa cosa: sono musulmano perché sono felice di esserlo. E come risolviamo il problema? Felicità per felicità chi ha ragione? Ecco dunque che è importante la Verità che giudica e deve giudicare tutto.
2) TRA PREGHIERA E CREDO
Ma non c'è solo la successione logica Credo-Preghiera, vi è anche quella ontologica Preghiera-Credo.
Infatti, c'è un primato ontologico, nella sostanza, cioè nel valore, dell'amore sulla conoscenza. D'altronde Gesù dice nel Vangelo che noi saremo giudicati sull'amore.
Il demonio conosce benissimo la teologia, ma non si è salvato. La conosce molto meglio di tanti qui sono su questa terra, ma a nulla gli è valso, anzi... non gli è valso nulla proprio perché non ha amato.
L'amore è la conformazione alla volontà di Dio. Nel Pater non diciamo sia pensato il tuo pensiero, ma sia fatta la tua volontà.
CONCLUSIONE
Questo rapporto Credo-Preghiera e Preghiera-Credo è presente solo nel Cristianesimo. In un certo qual modo possiamo dire che costituisce una peculiarità cristiana. E ciò per due motivi.
Prima di tutto perché solo il Cristianesimo ha un Dio che è Verità e Amore, cioè un Dio che è Padre.
Secondo, perché solo il Cristianesimo si basa sul concetto di "vita interiore". In merito a questo ci sarebbe tanto da dire. [...]
Ci basti solo dire che il Cristianesimo è fondamentale la Teologia della Grazia. Senza la Grazia, nessun atto è meritevole della vita eterna, come ben afferma l'immagine giovannea della vite e dei tralci. Possiamo fare anche le cose più grandi, ma senza la Grazia a nulla ci varranno: "Io sono la vite e voi i tralci, se i tralci non sono innestati nella vite, si seccano e devono essere buttati nel fuoco." (Giovanni 15). In queste parole non compare la parola "linfa", ma è proprio essa ad essere la protagonista. È la linfa ciò che i tralci attingono dalla vite per portare frutto, altrimenti si seccano e servono solo per alimentare il fuoco.
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