Incauto accordo: era già tutto scritto a Doha
Sep 2, 2021 ·
4m 3s
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Rassicuranti non lo sono mai stati. Ma ora sono cambiati: i Talebani hanno imparato soprattutto il modo di promuoversi e quanto sia importante la comunicazione in un mondo mediatico, dove...
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Rassicuranti non lo sono mai stati. Ma ora sono cambiati: i Talebani hanno imparato soprattutto il modo di promuoversi e quanto sia importante la comunicazione in un mondo mediatico, dove persino l'impressione levantina dei capi e orrifica dei tagliagole nei loro stracci e barboni vecchi di due millenni nell'iconografia stantia e un po' razzista diventa folklore, se fanno la parte a loro assegnata da Trump risultano credibili a Doha, perché svolgono il ruolo di negoziatori, che la loro cultura riconosce ai capiclan maschi e che è quella ricercata dalla controparte fatta di maschi americani. Ciò che li ha accomunati è l'appartenenza al più vieto conservatorismo di entrambe le società.
La solita eccezione culturale francese si chiede se sia possibile confrontarsi, e quindi riconoscere, con le posizioni talebane senza venir meno ai propri principi. Una posizione palesemente ancora fondamentalmente colonialista perché connota il gruppo in senso razzista e prevede una superiorità di principi da esportare: in realtà quei principi dovrebbero riuscire a comprendere come ragiona la controparte per poter individuare i punti su cui avviare la trattativa, perché senza il confronto non c'è che la soluzione di forza, visto che non si è potuta creare una alternativa nazionale credibile riconosciuta dagli afgani, visto che si sono volute imporre figure – corrotte e inconsistenti – ritagliate sul modello occidentale.
@alfredosomoza ha colto tutte queste contraddizioni che mettono all'angolo gli europei, le rassicurazioni atlantiste e conferiscono nuova linfa a un jihadismo che si va diffondendo in Asia e Africa...
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La solita eccezione culturale francese si chiede se sia possibile confrontarsi, e quindi riconoscere, con le posizioni talebane senza venir meno ai propri principi. Una posizione palesemente ancora fondamentalmente colonialista perché connota il gruppo in senso razzista e prevede una superiorità di principi da esportare: in realtà quei principi dovrebbero riuscire a comprendere come ragiona la controparte per poter individuare i punti su cui avviare la trattativa, perché senza il confronto non c'è che la soluzione di forza, visto che non si è potuta creare una alternativa nazionale credibile riconosciuta dagli afgani, visto che si sono volute imporre figure – corrotte e inconsistenti – ritagliate sul modello occidentale.
@alfredosomoza ha colto tutte queste contraddizioni che mettono all'angolo gli europei, le rassicurazioni atlantiste e conferiscono nuova linfa a un jihadismo che si va diffondendo in Asia e Africa...
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