INQUIETUDINE
A te
a te che mi destabilizzi
che mi hai fatto cambiare
che mi rendi diverso
che mi rendi oscuro agli altri e a me stesso
che mi spingi a pensare e non capire
non capire fino a che punto si spinge il limite delle cose
e se è possibile superarlo
a te che mi costringi a non percorrere il sentiero ordinato
dei miei dubbi e delle mie certezze
che mi rendi instabile nella mia continua ricerca
di qualcosa che possa identificarsi come mia
che mi fai esser solo in mezzo alla gente
che non conosco nè riconosco
che rendi la luce dei miei occhi vaga e cupa
che fai si che la mia ricerca del niente abbracci il tutto
che rendi le mie movenze testimoni del profondo
che mi sorreggi in un cammino ch'io non riesco
a non intraprendere da solo
a te io dedico queste parole
come parte di me cui non posso non dar voce
come crampo allo stomaco
bestia feroce che preme per sfondare delle sbarre
che sono gabbia e rifugio, rosa e sangue
nella continua indefinizione di ciò che può essere.