Le Rane Vogliono un Re
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Cari bambini oggi visitiamo l’ottavo lago più grande d’Italia che arriva fino ai Monti Sabatini e forma insieme al lago vicino il Parco naturale regionale di Bracciano e Martignano nel...
show moreNelle molteplici e più diverse espressioni della Natura, i laghi rappresentano forse l’aspetto più triste, quasi che essi conoscano la sorte che li attende.
In un futuro più o meno lontano i laghi scompariranno perché accumuleranno detriti, cresceranno boscaglie sui fondali e perderanno acqua diventando paludi o torbiere per poi essiccarsi.
Vasti accumuli di acqua sono chiamati laghi.
Si formano in tanti modi: originati da montagne che franano o dalla crosta terrestre che si muove. Oggi parleremo di un lago che si è formato in una valle vicino ai Monti Sabatini in cui si estinsero numerosi vulcani, 600.000 anni fa, il Lago di Bracciano.
La flora del lago è tipica di una zona umida. Per zone umide si intendono le paludi, gli acquitrini, i laghi e tutti quei bacini in l’acqua è dolce. Le specie più comuni sono la canna, la tifa ovvero steli verdi lunghi, il salice bianco alto fino a 25 metri dalla chioma aperta e rami sottili, il salice piangente con i suoi rami penduli, l’ontano simile ad un cespuglio, il pioppo bianco, lo zigolo detto anche mandorla di terra e la pianta acquatica perenne detta ninfea bianca.
La fauna del Parco è estremamente legata all’ecosistema lacustre della zona.
Durante il periodo invernale, anche grazie al mite clima mediterraneo che investe la regione, un gran numero di uccelli acquatici animano i cieli e le acque del Parco. Fra i più rappresentativi troviamo lo svasso maggiore con il suo piumaggio variopinto ed il collo lungo bianco ed il suo fratello minore il tuffetto, un’anatra tuffatrice chiamata moriglione ed un’altra anatra chiamata codone o anas acuta.
Nei boschi che circondano i laghi sono presenti il gatto selvatico, la faina e la nutria.
I pesci ossei che vivono in queste acque sono lagone, il luccio e il vairone.
Nel lago vive anche l’anguilla un serpente acquatico che si muove veloce sui fondali da migliaia di anni. E’ un pesce primitivo che può essere lungo fino a tre metri.
In molte lingue l’anguilla rappresenta cioè che è sfuggente, imprendibile ma anche ciò che è resistente come la sua pelle.
Ora tra un momento vi racconto una fiaba che ha come protagoniste altri animali che vivono nel lago, le rane.
Le Rane vogliono un Re di Jean de la Fontaine
Le Rane stanche della repubblica si lamentavano accoratamente con Giove Dio della pioggia, e questi, cedendo alle richieste sempre più frequenti decise di mandare loro un bel re. Fece tanto di quel chiasso nello scendere dal cielo che le rane al suo arrivo scapparono in preda al panico e, nascoste nel fango non osavano neppure cacciare il muso fuori dalle tane.
Ma trascorso il primo attimo di smarrimento, si accorsero ben presto che quello che temevano fosse un gigante non era altro che un pezzo di legno; ad una ad una sbucarono fuori dapprima titubanti poi sempre più ardite tanto che qualcuna avvicinatasi, gli montò addirittura in groppa. Il re incapace di governare, viveva e lasciava vivere, non parlava, non si muoveva, non perdeva mai la calma ma le Rane non erano per niente soddisfatte di lui e chiesero a Giove di dare loro un re che fosse re sul serio e sapesse prendere delle decisioni. Il padre degli Dei non potendone più più decise di risolvere la questione incoronando per le Rane una Gru che beccava, stuzzicava e non stava mai ferma: i sudditi si pentirono amaramente e di nuovo tornarono a lamentarsi. Ma Giove indignato mise fine alle proteste esclamando: - Ognuno ha il governo che si merita. Avete rifiutato un re pacifico e leale, tenetevi adesso un re invadente che addosso vi sta!
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Author | Luca Master Aquilanti |
Organization | Luca Master Aquilanti |
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