Nei pazienti affetti da leucemia mieloide cronica, raggiungere rapidamente una risposta molecolare si associa a maggiori probabilità di risposta molecolare profonda e a una sopravvivenza superiore. Tuttavia, circa un paziente su tre trattato in prima linea con imatinib non raggiunge questo obiettivo.
Per questi pazienti, arrivano novità interessanti dal congresso europeo di ematologia, l’EHA.
Al convegno, infatti, sono stati presentati nuovi risultati aggiornati, con un follow-up a 3 anni, dello studio DASCERN, che dimostrano come nei pazienti che hanno risposto in modo subottimale al trattamento di prima linea con imatinib, un rapido switch un altro farmaco, dasatinib, offre un beneficio clinico e permette di migliorare i tassi di risposta.
Ne parliamo in quest’intervista con l’autore principale dello studio, il professor Giuseppe Saglio, Professore Ordinario di Ematologia presso l’Università degli Studi di Torino.