Le fabbriche sono aperte; gli uffici pure, quasi tutti. Le scuole no, le scuole restano chiuse. Perché non sono luoghi sicuri, dicono. Perché nelle scuole è impossibile fare rispettare leggi vecchie e nuove, dicono. Le scuole quindi non sono un luogo di costruzione delle identità sociali e culturali; sarebbero, invece, un non luogo di pericolo e di anarchia. Questa narrazione tossica è propugnata dalle istituzioni e da una certa parte – maggiore? Minore? – di addetti ai lavori. Docenti, maestri, insieme ad osannare un 41 bis senza fine per i ragazzi nell’età dell’obbligo. Ci pensa dikotomiko allora a spezzare i lucchetti, ad aprire porte e finestre, a guardare l’abisso di queste aule claustrali. Una puntata tremenda, un’indagine su figure archetipiche di cattivi maestri – e professori, e dirigenti scolastici – nel cinema mondiale più recente. “Amici miei, ricordatevi bene questo, non ci sono né erbacce, né uomini cattivi. Ci sono solo dei cattivi coltivatori”. (Victor Hugo)