Madre di sette figli partorisce cinque gemelli
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TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7349 MADRE DI SETTE FIGLI PARTORISCE CINQUE GEMELLI di Caterina Belloni I sette figli che avevano non bastavano, ne sognavano un altro. Per questo hanno cercato una...
show moreMADRE DI SETTE FIGLI PARTORISCE CINQUE GEMELLI di Caterina Belloni
I sette figli che avevano non bastavano, ne sognavano un altro. Per questo hanno cercato una nuova gravidanza e hanno avuto successo! Anzi, un estremo successo, visto che sono nati cinque gemelli: tre femmine e due maschi.
L'evento straordinario è accaduto dell'ospedale universitario di Cracovia dove domenica 12 febbraio Dominika e Vince Clarke hanno dato il benvenuto a cinque bambini. Felici per questo parto super, i genitori hanno parlato di miracolo e non sono apparsi minimamente spaventati alla prospettiva di avere una famiglia composta da 14 persone. I bimbi sono arrivati grazie a un parto cesareo eseguito alla 29esima settimana, quindi adesso si trovano in incubatrice con un supporto respiratorio, perché riprendano le forze e siano pronti poi ad affrontare la vita.
I cinque neonati prematuri stanno però bene e la speranza dei genitori è che possano presto tornare a far parte della loro tribù, che comprende altri sette figli tra i 12 anni e i 10 mesi, tra cui già due coppie di gemelli. Visto che i piccoli sono stati partoriti con due mesi di anticipo e con un parto cesareo, adesso pesano tra i 700 grammi e il chilo e duecento grammi. [...]
"Speriamo di poter arrivare al momento gioioso di dimetterli dall'ospedale", ha dichiarato in proposito Ryszard Lauterbach, responsabile del reparto di neonatologia.
Anche perché l'evento ha dell'incredibile. Per la super mamma si tratta di un miracolo, mentre gli scienziati parlano di un'eccezione alla regola. "Una gravidanza del genere si verifica una volta su 52 milioni" ha confermato il medico. "Sono un matematico, mi piacciono queste statistiche. C'è più probabilità di vincere alla lotteria che di avere questa folla". Mamma e papà non si preoccupano di questo aspetto e hanno già scelto i nomi dei piccoli: Charles Patrick, Henry James, Elizabeth May, Evangeline Rose e Arianna Daisy.
I genitori non hanno particolari timori nemmeno per le dimensioni della famiglia. Dominika, che ha 37 anni, non si è detta per nulla spaventata di fronte all'idea di dover gestire 12 figli. Anzi. Alla stampa che la interpellava ha dichiarato: "Se hai un sistema, un approccio calmo e un atteggiamento positivo, allora è possibile avere una vita davvero bella con un gruppo così numeroso di bambini". A suo parere i piccoli saranno solo una ragione di festa in più.
Nota di BastaBugie: nel Discorso ai Dirigenti e Rappresentanti della Associazioni delle Famiglie Numerose d’Italia tenuto in Vaticano il 20 gennaio 1958 papa Pio XII spiega l'importanza nella Chiesa e nel mondo dell'apertura alla vita che gli sposi promettono solennemente il giorno del matrimonio rispondendo sì alla richiesta esplicita del sacerdote di "accettare i figli che Dio vorrà donarvi".
Ecco il discorso completo del venerabile Pio XII:
Tra le visite più gradite al Nostro cuore annoveriamo questa vostra, diletti figli e figlie, Dirigenti e Rappresentanti le Associazioni tra le Famiglie Numerose di Roma e d’Italia. Vi è infatti nota la viva sollecitudine che Noi nutriamo verso la famiglia, di cui non trascuriamo occasione per illustrare la dignità nei suoi molteplici aspetti, per affermare e difendere i diritti, inculcare i doveri, in una parola, farne un caposaldo del Nostro pastorale insegnamento. (…)
Ma voi non rappresentate solamente la famiglia, bensì siete e rappresentate le famiglie numerose, vale a dire, le più benedette da Dio, dalla Chiesa predilette e stimate quali preziosissimi tesori.
Da queste infatti ella riceve più manifestamente una triplice testimonianza, che, mentre conferma dinanzi agli occhi del mondo la verità della sua dottrina e la rettitudine della sua pratica, ridonda, in virtù dell’esempio, a grande vantaggio di tutte le altre famiglie e della stessa civile società. Ove, infatti, si incontrino con frequenza, le famiglie numerose attestano: la sanità fisica e morale del popolo cristiano - la fede viva in Dio e la fiducia nella sua Provvidenza - la santità feconda e lieta del matrimonio cattolico.
1. Tra le aberrazioni più dannose della moderna società paganeggiante deve contarsi l’opinione di taluni che ardiscono definire la fecondità dei matrimoni una « malattia sociale», da cui le nazioni che ne sono colpite dovrebbero sforzarsi di guarire con ogni mezzo. Di qui la propaganda del cosiddetto « controllo razionale delle nascite », promossa da persone e da enti, talvolta autorevoli per altri titoli, ma, in questo, pur troppo riprovevoli. (…)
È da deplorarsi in particolare quella stampa, che di tanto in tanto ritorna sull’argomento col manifesto intento di confondere le idee del buon popolo e trarlo in errore con fallaci documentazioni, con discutibili inchieste e perfino con dichiarazioni falsate di questo o quell’ecclesiastico. Da parte cattolica occorre insistere per diffondere la persuasione, fondata sulla verità, che la sanità fisica e morale della famiglia e della società si tutela soltanto con obbedire generosamente alle leggi della natura, ossia del Creatore, ed innanzi tutto nutrendo verso di esse un sacro ed interiore rispetto. (…)
Ora il valore della testimonianza dei genitori di famiglie numerose non solo consiste nel rigettare senza ambagi e con la forza dei fatti ogni compromesso intenzionale tra la legge di Dio e l’egoismo dell’uomo, ma nella prontezza ad accettare con gioia e riconoscenza gli inestimabili doni di Dio, che sono i figli, e nel numero che a lui piace. Tale disposizione di animo, mentre libera gli sposi da intollerabili incubi e rimorsi, pone, a giudizio di autorevoli medici, le premesse psichiche più favorevoli per un sano sviluppo dei frutti propri del matrimonio, evitando nell’origine stessa delle nuove vite quei turbamenti ed angosce, che si tramutano in tare fisiche e psichiche sia nella madre che nella prole.
A prescindere infatti dai casi eccezionali, sui quali avemmo altre volte occasione di parlare, la legge della natura è essenzialmente armonia, e quindi non crea dissidi e contraddizioni, se non nella misura in cui il suo corso viene turbato da circostanze per lo più anormali o dalla contrastante volontà umana.
Non vi è eugenetica che sappia far meglio della natura, ed è buona solo quella che ne rispetta le leggi, dopo averle profondamente conosciute, sebbene in alcuni casi di soggetti tarati sia consigliabile di dissuaderli dal contrarre matrimonio. Del resto, sempre e dappertutto il buon senso popolare ha ravvisato nelle famiglie numerose il segno, la prova e la fonte di sanità fisica, mentre la storia non erra quando addita nella manomissione delle leggi del matrimonio e della procreazione la causa prima della decadenza dei popoli.
Le famiglie numerose, lungi dall’essere la « malattia sociale », sono la garanzia della sanità di un popolo, fisica e morale. Nei focolari, dove è sempre una culla che vagisce, fioriscono spontaneamente le virtù, mentre esula il vizio, quasi scacciato dalla fanciullezza, che ivi si rinnova come soffio fresco e risanatore di primavera.
Prendano dunque esempio da voi i pusillanimi e gl’ingenerosi; a voi conservi la patria gratitudine e predilezione per tanti sacrifici, che abbracciate nell’allevare ed educare i suoi cittadini; come vi è grata la Chiesa, che può per mezzo vostro ed insieme con voi presentare all’azione santificatrice del divino Spirito schiere sempre più sane e folte di anime.
2. Nel mondo civile moderno la famiglia numerosa vale in generale non a torto come la testimonianza della fede cristiana vissuta, poiché l’egoismo, di cui parlavamo testé come massimo ostacolo alla espansione del nucleo familiare, non può validamente vincersi se non ricorrendo ai principii etico-religiosi. Anche di recente si è visto come la cosiddetta « politica demografica » non ottiene notevoli risultati, sia perché sull’egoismo collettivo, di cui essa è spesso la espressione, prevale quasi sempre l’individuale, sia perché le intenzioni ed i metodi di quella politica avviliscono la dignità della famiglia e delle persone, pareggiandole quasi a specie inferiori. Soltanto la luce divina ed eterna del cristianesimo illumina e vivifica la famiglia, in tal modo che, sia nell’origine sia nello sviluppo, la famiglia numerosa è spesso presa come sinonimo di famiglia cristiana. Il rispetto delle leggi divine le ha dato l’esuberanza della vita; la fede in Dio fornisce ai genitori il vigore necessario per affrontare i sacrifici e le rinunzie che esige l’allevamento della prole; i principi cristiani guidano e agevolano l’ardua opera di educazione; lo spirito cristiano dell’amore veglia sull’ordine e sulla tranquillità, mentre dispensa, quasi enucleandole dalla natura, le intime gioie familiari, comuni ai genitori, ai figli, ai fratelli. Anche esteriormente una famiglia numerosa ben ordinata è quasi un visibile santuario: il sacramento del Battesimo non è per essa un avvenimento eccezionale, ma rinnova più volte la letizia e la grazia del Signore.
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