Grazie di cuore, anche oggi, al nostro Arcivescovo Roberto per la fede profonda che sempre rivela la sua riflessione sulle parole di Gesù e per la speranza che infonde nella vita di ognuno di noi! Gesù spiega ai Suoi discepoli quali sono le caratteristiche del Regno di Dio, così diverso dai regni di questo mondo, perchè sappiano distinguere il primo dagli altri e discernere se vi appartengono o non ancora. Come bene ci sottolinea il nostro Arcivescovo, se vogliamo vedere il Regno di Dio, se vogliamo scorgere dove la Sua Parola produce frutto, dobbiamo guardare quello che è piccolo. Quello che è piccolo nella storia degli uomini e nella vita di ciascuno di noi è il dove che Dio sceglie per portare frutto: è lì che sta crescendo il Regno di Dio, è lì che Dio sta parlando. E lo sa bene Maria, umile donna di un paese, Nazaret, quasi sconosciuto, la prima e la più grande discepola del Signore, che ha fatto della sua vita un dono prezioso al Padre per la vita di tutta l'umanità, generando al mondo l' Autore della vita. Come dice la "Lumen gentium" ai nn. 5 e 17 "il Regno di Dio si manifesta nella stessa persona di Cristo, principio della salvezza per il mondo intero". La Pasqua di Gesù è l'esempio per eccellenza del seme che, gettato nella terra, porta molto frutto. La vità più forte della morte, l'umiltà e la piccolezza più preziose della potenza e della gloria, la Parola di Dio più potente della potenza umana: grazie a Gesù, che ci incoraggia a sperare e a fidarci di Lui, che con la Sua vita e soprattutto con la Sua Pasqua dà un contenuto davvero concreto alla Parola e alle parabole e ci insegna la strada per appartenere al Regno di Dio. Bene scriveva san Giovanni della Croce:" Per innamorarsene, Dio non posa lo sguardo sulla grandezza dell'anima, ma sulla grandezza della sua umiltà". Forti di questa certezza che Gesù stesso ci ha assicurato, buona domenica!