Osservatorio mediterraneo su Astana e i 7 mari
Jan 22, 2022 ·
47m 8s
![Osservatorio mediterraneo su Astana e i 7 mari](https://d3wo5wojvuv7l.cloudfront.net/t_square_limited_480/images.spreaker.com/original/98a6fa7d090f46d4bf3733509d0a6e26.jpg)
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In sole 88 pagine si trovano infinite suggestioni per cogliere strategie, alleanze e accordi che hanno visto tre potenze autoritarie locali inserirsi nel solco del ritiro statunitense dall’impegno mediorientale a...
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In sole 88 pagine si trovano infinite suggestioni per cogliere strategie, alleanze e accordi che hanno visto tre potenze autoritarie locali inserirsi nel solco del ritiro statunitense dall’impegno mediorientale a partire dalla soluzione della guerra siriana in modo che fosse per Russia, Iran e Turchia quella più soddisfacente, come ha correttamente esordito Vittoria Valentini introducendo il webinar svolto per iniziativa dell’Osservatorio Mediterraneo - Lumsa attorno al volume scritto da Antonella De Biasi sulla scorta di uno Studium raccolto da OGzero lungo tutto il 2021: https://ogzero.org/studium/il-mare-di-astana-il-mediterraneo/
Il discorso che ha visto coinvolti l’autrice del volume con Matteo Bressan in questa occasione di usare il testo per analizzare il modello “Astana” si è occupato soprattutto degli assetti relativi allo scacchiere mediterraneo in cui si crea il format degli Accordi di Astana, che si propone come una assoluta novità che è rappresentazione dell’attuale scenario internazionale (e lo è anche e soprattutto se commisurato agli Abraham Accords, dove si normalizza diplomaticamente un bisogno di contenimento maturato nell’ultimo decennio); un sistema a geometrie variabili, coinvolgendo protagonisti diversi, applicabile in materia di affari, di composizione di conflitti, di allargamento di influenze, di pragmatismo politico e relazioni personali autocratiche.
In questi 45 minuti si toccano un po’ tutti gli ambiti della politica internazionale dell’area tra Caucaso e Mena; tra Mediterraneo orientale e instabilità del Sahel (Wagner); tra Mashreq e Mesopotamia (l’annosa rimozione della questione curda); tra Golfo della Sirte e stretto di Hormuz; tra il porto di Trieste e il nuovo Choc Point che si creerà con il progetto del canale di Istanbul, ribaltando gli equilibri del mar Nero, disattendendo alla Convenzione di Montreal… e quindi anche scatenando dissidi interni tra i protagonisti di Astana.
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Il discorso che ha visto coinvolti l’autrice del volume con Matteo Bressan in questa occasione di usare il testo per analizzare il modello “Astana” si è occupato soprattutto degli assetti relativi allo scacchiere mediterraneo in cui si crea il format degli Accordi di Astana, che si propone come una assoluta novità che è rappresentazione dell’attuale scenario internazionale (e lo è anche e soprattutto se commisurato agli Abraham Accords, dove si normalizza diplomaticamente un bisogno di contenimento maturato nell’ultimo decennio); un sistema a geometrie variabili, coinvolgendo protagonisti diversi, applicabile in materia di affari, di composizione di conflitti, di allargamento di influenze, di pragmatismo politico e relazioni personali autocratiche.
In questi 45 minuti si toccano un po’ tutti gli ambiti della politica internazionale dell’area tra Caucaso e Mena; tra Mediterraneo orientale e instabilità del Sahel (Wagner); tra Mashreq e Mesopotamia (l’annosa rimozione della questione curda); tra Golfo della Sirte e stretto di Hormuz; tra il porto di Trieste e il nuovo Choc Point che si creerà con il progetto del canale di Istanbul, ribaltando gli equilibri del mar Nero, disattendendo alla Convenzione di Montreal… e quindi anche scatenando dissidi interni tra i protagonisti di Astana.
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Author | OGzero - Orizzonti geopolitici |
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