Testimonianze sconvolgenti raccontano di attacchi israeliani indiscriminati che hanno "vaporizzato" persone, di prigionieri palestinesi torturati fino alla morte e di un'intera popolazione privata di ogni diritto fondamentale. I resoconti di Medici Senza Frontiere e le accuse di genocidio mosse da Human Rights Watch evidenziano prove di una pulizia etnica in corso. A queste si aggiunge la notizia dell’uccisione di una donna palestinese di 80 anni, Halima Abu Lail, durante un raid delle forze israeliane nel campo profughi di Balata, a Nablus. La tragedia di Halima è solo uno degli innumerevoli crimini che segnano la storia recente della Cisgiordania. A tutto ciò si aggiunge la censura mirata a zittire voci critiche, un meccanismo che manipola il dibattito pubblico e limita l'accesso alla verità.