Perarolo

May 23, 2024 · 2m 31s
Perarolo
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Il grazioso paesino di Perarolo a 532 m di altezza sorge alla confluenza del torrente Boite con il Piave. Il paese è nominato per la prima volta in un documento...

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Il grazioso paesino di Perarolo a 532 m di altezza sorge alla confluenza del torrente Boite con il Piave. Il paese è nominato per la prima volta in un documento del 1374, quando la comunità si amministrava attraverso la Regola, istituito tipico cadorino. Proprio grazie alla sua posizione, questa località assunse importanza come porto dal quale partivano le zattere per il trasporto del legno diretto alla Repubblica di Venezia. Perarolo deve la sua notorietà proprio alle attività connesse al trasporto del legname lungo il fiume. Lo sfruttamento delle acque diede impulso al sorgere di numerose segherie alle quali si aggiunsero, nel Seicento, i Cidoli, ovvero strutture che facevano da barriera ai tronchi fluitanti senza impedire il passaggio regolare delle acque e che favorirono il commercio del legname. Erano circa tremila le zattere che annualmente partivano da questa cittadina cadorina. La centralità di Perarolo è testimoniata anche dalla presenza di due falegnamerie gestite dai Vecellio che, oltre a bravi pittori, erano anche famosi commercianti di legname nella Venezia del XVI secolo. Oltre alle borgate del capoluogo e alla frazione di Caralte, nel Comune, altre ve ne sono lungo la valle del Piave a cominciare da Macchietto-Peron e dalle piccole unità abitative vicine. Alla sostanziale inesistenza di superfici coltivabili, salvo che nella zona di Caralte, fanno riscontro invece grandi estensioni di bosco che coprono le pendici dei monti. Perarolo, nel corso degli anni, ha trovato un suo equilibrio economico diverso da quello dei tempi passati. Molte sono le attività appartenenti all’industria dell’occhiale e quelle a essa connesse. Una peculiarità presente nel territorio è il Ponte Tibetano: una passerella in ferro sospesa che permette di visitare la Val Montina. Vanno infine ricordate la chiesa parrocchiale dedicata a S. Nicolò, patrono degli zattieri, la chiesa di S. Rocco, dove è possibile ammirare l’opera “Madonna con Bambino tra i SS. Rocco e Sebastiano”, realizzata dal fratello maggiore di Tiziano nel XVI secolo e il Museo del cìdolo e del legname.
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