PODCAST. TUMORE POLMONE, AUMENTA SOPRAVVIVENZA CON LURBINECTEDINA. NOVITA’ TERAPIA DEFICIT GH. ANGIOPLASTICA TAC GUIDATA
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CARCINOMA POLMONARE A PICCOLE CELLULE SCLC, AUMENTA LA SOPRAVVIVENZA CON LURBINECTEDINA. CONGRESSO ESMO PharmaMar presenterà nuovi dati sulla lurbinectedina nel carcinoma polmonare a piccole cellule (SCLC) al Congresso della Società...
show morePharmaMar presenterà nuovi dati sulla lurbinectedina nel carcinoma polmonare a piccole cellule (SCLC) al Congresso della Società Europea di Oncologia Medica (ESMO), in programma a Madrid dal 20 al 24 ottobre. Tra gli studi più importanti ci sarà una presentazione orale del Dr. Antonio Calles, specialista in Oncologia Medica presso l'Hospital General Universitario Gregorio Marañón di Madrid, in cui verranno illustrati i dati finali dello studio LUPER di lurbinectedina in combinazione con pembrolizumab (immunoterapia) nel SCLC di seconda linea, che si rivela un efficace trattamento in pazienti che non hanno ricevuto una precedente immunoterapia, ottenendo in alcuni casi risposte profonde e durature, con un profilo di sicurezza gestibile e senza nuovi segni di tossicità emergenti, quando si combinano i due farmaci. Il trattamento ha ottenuto un tasso di risposta confermato del 46,4%, comprese risposte profonde e durature, che in alcuni pazienti hanno superato l'anno. La sopravvivenza libera da progressione (PFS) mediana è stata significativamente più lunga per i pazienti sensibili al platino rispetto a quelli resistenti al platino, con una PFS rispettivamente di 10 mesi contro 3. Attualmente l'unico trattamento diverso dalla lurbinectedina, approvato per questa indicazione negli ultimi 20 anni, ha un tasso di risposta solo del 20% e una PFS di 4 mesi, oltre a una tossicità molto significativa. Al congresso di Madrid verrà presentato anche un altro studio randomizzato, multicentrico di fase III, che mosterà i dati finali di sopravvivenza globale per la combinazione di doxorubicina e trabectedina di 33,1 mesi rispetto ai 23,8 mesi della sola doxorubicina nel trattamento di prima linea del leiomiosarcoma metastatico.
TERAPIA DEFICIT DELL’ ORMONE DELLA CRESCITA GH, DA UNA SOMMINISTRAZIONE GIORNALIERA A UNA SETTIMANALE
Sono passati 35 anni da quando il primo ormone della crescita ricombinante per trattare il deficit di GH in età pediatrica è stato reso disponibile ai pazienti e agli operatori sanitari. In tutti questi anni l’industria farmaceutica ha continuato a ricercare nuove formulazioni per poter ridurre l’impatto della terapia sulla qualità di vita dei piccoli pazienti e delle loro famiglie e migliorare l’aderenza al trattamento. Ora c’è un nuovo ormone della crescita a lunga durata d’azione per il trattamento del deficit di GH in età pediatrica, sviluppato da Pfizer, che ha ottenuto la rimborsabilità in Italia. La nuova opzione terapeutica, che consente ai piccoli pazienti di passare da un’iniezione giornaliera di trattamento a una alla settimana, è stata presentata a Roma in un incontro, dedicato ad approfondire aspetti clinici e psicologici di una patologia rara, caratterizzata dall'inadeguata secrezione dell'ormone della crescita dall'ipofisi e la cui prevalenza va da 1/4000 a 1/10.000 bambini. Con Somatrogon si diminuisce significativamente l'onere del trattamento, con potenziali vantaggi: riduzione della frequenza delle iniezioni; potenziale miglioramento dei risultati clinici grazie a una maggiore aderenza; riduzione del carico della malattia sul paziente, sulla famiglia e su chi lo assiste; miglioramento della tollerabilità e dell'accettabilità del trattamento.
AL MONZINO DI MILANO PRIMO INTERVENTO ITALIANO DI ANGIOPLASTICA TAC GUIDATAAl Centro Cardiologico Monzino è stato eseguito con successo il primo caso italiano di angioplastica Tac guidata nell’ambito dello studio europeo P4, coordinato dall’Heart Centers di Aalst (Belgio). La grande novità dell’intervento sperimentato è che la procedura di angioplastica, cioè la dilatazione del tratto occluso di arteria coronarica mediante l’impianto di stent, avviene sulla base di immagini TAC acquisite prima dell’operazione. Lo studio della coronaria malata viene quindi fatto preventivamente “a tavolino”. Il risultato è che il cardiologo interventista dirige il catetere nelle zone da dilatare sotto la guida della simulazione TAC. I vantaggi per il paziente dell’angioplastica TAC guidata sono evidenti: meno invasività, meno radiazioni, minor tempo sul letto operatorio. L’obiettivo principale dello studio, che recluterà 1000 pazienti, è dimostrare la non inferiorità fra l’angioplastica guidata dalla TAC rispetto alla procedura standard.
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