Quale narrazione della guerra in Ucraina esula dalla propaganda militare?
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https://ogzero.org/studium/affari-e-traffici-darmi-lo-spaccio-nel-2022/ Parlando con Yurii Colombo di possibili strategie di narrazione che consentano di scoperchiare manovre, strategie, obiettivi; massacri, reclutamenti, riarmi, escalation... abbiamo identificato il bisogno di coagulare un movimento alternativo...
show moreParlando con Yurii Colombo di possibili strategie di narrazione che consentano di scoperchiare manovre, strategie, obiettivi; massacri, reclutamenti, riarmi, escalation... abbiamo identificato il bisogno di coagulare un movimento alternativo a quei materiali dell'informazione mainstream attorno a una idea di rifiuto dell'ottica di guerra imperialista con l'intento di sottrarsi a quell'universo di nazionalismo patriottico a difesa degli interessi di lobbies e oligarchie capitaliste, impegnate a sopraffarsi vicendevolmente attraverso la sofferenza e morte delle fasce più deboli.
E durante questo lungo confronto incentrato sulla guerra in Ucraina – che però è solo l'ultima espressione di quel sistema nazional-imperialista di progresso del capitalismo – si sono identificate tutte le consuete forme di manifestazione di ogni guerra moderna (un canovaccio riproposto integralmente) e tutti i marchingegni repressivi, di azzeramento delle libertà individuali delle mobilitazioni belliche.
E allora c'è bisogno di rimeditare e ricucire i legami con i Movimenti di renitenza, diserzione, rifiuto di una guerra che non è nostra, ma nemmeno degli ucraini o dei russi, di cui con Yurii si sono ripercorsi i dettagli delle prassi di sopravvivenza, scivolando ogni tanto nell'analisi geopolitica per riconoscerla come descrizione di prassi invece dettati dalla strategia e dall'intelligence che viene divulgata per creare un racconto collaterale agli interessi di chi ha preparato, si è armato, ha perseguito ottiche di confronto bellico, riconducibile alle stesse narrazioni che appoggiano ogni guerra.
Una speranza si può trovare nel fatto che molti sono i renitenti che hanno scelto la diserzione, perché con il loro nazionalismo patriottico non hanno ancora inoculato l'idea della bella morte per le guerre dei potenti... forse su quel seme si può ricreare una coscienza antimilitarista... in questa ricerca di capire dall'esperienza degli antimilitaristi russi (e ucraini) come prepararsi alla loro guerra forse anche riproporre i film di Bruno Bozzetto può essere un patrimonio di idee a cui attingere, visto che il riferimento più diffuso in questi giorni è la crisi dei missili del 1962.
Riprendiamo di lì a creare una coscienza diffusamente antimilitarista.
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Author | OGzero - Orizzonti geopolitici |
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