Situato nel cuore delle Dolomiti, ai piedi della Marmolada e cuore geografico delle Dolomiti Unesco, Rocca Pietore è il capoluogo dell’omonimo Comune, conta circa 1200 abitanti e, con i suoi settantasei chilometri quadrati di superficie, è uno dei più vasti dell’Agordino ed è una terra di rare bellezze paesaggistiche e naturali. In origine la denominazione del Comune era quella di Roccabruna e pare essere collegata all’esistenza di un maniero o di un fortilizio, oggi non più esistente, sul Sass de la Murada. Proprio questa costruzione giocava un ruolo molto importante nella difesa del territorio agordino e era in costante comunicazione con le vicine fortificazioni di Andraz e di Alleghe. Rocca Pietore è sicuramente uno dei Comuni a maggiore vocazione turistica e condivide la superficie della Marmolada, la Regina delle Dolomiti, con la vicina Val di Fassa in Trentino. A Rocca Pietore appartengono la parete sud, la stazione turistica di Malga Ciapela, la Funivia della Marmolada con le sue articolazioni in quota, Punta Rocca con la terrazza panoramica più alta delle Dolomiti e parte del ghiacciaio. Le attrazioni naturalistiche, a cui si aggiungono un’ottima offerta alberghiera, la possibilità di accedere alla pista più lunga del Dolomiti Superski (“La Bellunese”, con ben dodici chilometri di discesa da brivido), la presenza del più alto museo d’Europa (il Museo Marmolada Grande Guerra a 3000 m) e la celebre Sellaronda o Giro dei Quattro Passi, fanno di Rocca Pietore una delle mete più visitate dell’Agordino e delle Dolomiti. Non si possono dimenticare gli spettacolari Serrai di Sottoguda, situati ai piedi della Marmolada. Si tratta di uno stretto canyon scavato nella roccia dal lento lavorio del torrente Pettorina, lungo circa 2 km, dalle pareti di roccia alte centinaia di metri. Chiusi a seguito della devastazione causata nell’ottobre del 2018 dalla tempesta Vaia, se ne prevede la riapertura, a conclusione dei lavori di ripristino, per l’estate del 2024. Rocca Pietore vanta inoltre una storia di grande indipendenza politica e culturale rispetto alle grandi potenze dell’Europa, che dominavano i territori vicini. Per più di 400 anni, infatti, Rocca Pietore godette di un’indipendenza senza eguali nell’Agordino, rimanendo svincolata sia dalla Repubblica di Venezia che dal Tirolo. Si tratta del periodo della cosiddetta “Magnifica Comunità della Rocca”. La commistione culturale tra la tradizione veneziana da un lato e quella ladina dall’altro è molto sentita agli abitanti del Comune e si manifesta nella parlata, ma anche nelle tradizioni culinarie di luogo. Da non dimenticare le vicende della Prima Guerra Mondiale, che hanno interessato la Marmolada e divenute famose anche grazie alla mitica “Città di Ghiaccio”, ovvero un sistema di gallerie, oggi distrutte per il ritirarsi dei ghiacciai, che i soldati austroungarici realizzarono per rifornire la prima linea senza esporsi ai colpi dell’artiglieria italiana. Frazione molto affascinante di Rocca Pietore, soprattutto per le sue peculiarità architettoniche che sembrano richiamare un gusto orientale, è Bramezza. Secondo una leggenda, nelle prime fasi di vita della Repubblica di Venezia, in questi luoghi furono confinati i prigionieri ottomani, ai quali sarebbe da imputare la contaminazione architettonica propria di Bramezza. Al riguardo non ci sono prove, ma una suggestione sembra trovarsi nel toponimo della vicina Caracoi, molto simile al turco “Kara Koy”, ovvero “Villaggio Nero”. Vera o meno, la leggenda dei Turchi di Bramezza è capace di richiamare in questi luoghi molti curiosi visitatori. Dal 2018, il comune di Rocca Pietore è stato insignito del prestigioso riconoscimento di Bandiera Arancione del Touring Club Italiano. Questo prezioso riconoscimento certifica la qualità dell’accoglienza turistica nel Comune.
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