Selva di Cadore è uno splendido paese delle Dolomiti Patrimonio Naturale dell’Umanità, situato nella bellissima Val Fiorentina ai piedi del sistema Pelmo – Croda da Lago. Come suggerisce lo stesso toponimo, Selva di Cadore era, in passato e fino al Trattato di Campoformio del 1797, esterna alle Regole Agordine e dipendente dalle Regole del Cadore. Selva di Cadore era, di fatto, posta sotto l’amministrazione di San Vito di Cadore e costituiva una sorta di protettorato cadorino. Anche per Selva, come per altri Comuni che si affacciano sull’Alto Agordino, il turismo è diventato la chiave dello sviluppo il cui scrigno è rappresentato da bellezze naturali e ambientali rilevantissime, apprezzabili oltre che dal capoluogo (a 1317 metri di altitudine), da Santa Fosca, da Pescul, dalla miriade di altre borgate, fino a Forcella Staulanza verso la Val di Zoldo. Di grande successo sono gli impianti sciistici del comprensorio del Monte Fertazza e del Monte Civetta. Mentre d’estate i visitatori scelgono la Val Fiorentina per le infinite possibilità escursionistiche nelle Dolomiti circostanti, il turismo invernale, a Selva di Cadore, è legato soprattutto allo sci alpino. L’accesso al comprensorio sciistico dello Ski Civetta (comprensorio membro del macro circuito Dolomiti Superski), è la località di Pescul, dove si trova la stazione di valle della seggiovia Pescul – Fertazza. La zona della Val Fiorentina è inoltre un luogo ricco di storia. Era, infatti, particolarmente allettante per le sue ricche risorse naturali, tra le quali le fitte foreste di ottimo legname utilizzato sia per costruzioni che per la produzione di carbone con la consueta tecnica del pojat per alimentare i forni fusori della zona. Proprio la presenza di forni per la lavorazione dei metalli è attestata nel comune di Selva di Cadore a partire dal lontano 1257. Storia, arte e cultura si intrecciano in questo territorio come dimostrano le diverse chiese presenti e, su tutte, la chiesa di S. Lorenzo a Selva, riconsacrata a seguito di una profanazione nel 1447, che conserva una pala di Antonio Rosso e quella di Santa Fosca nell’omonima frazione, caratterizzata da un bel campanile e con all’interno un tabernacolo del Brustolon. Poco discostato dalla magnifica chiesa di S. Lorenzo, nella frazione principale, si trova il prestigioso Museo Civico della Val Fiorentina “Vittorino Cazzetta”, punta di diamante delle proposte culturali del territorio. Si tratta di una recentissima sede museale dotata di tre interessanti sezioni espositive dedicate alla paleontologia, all’archeologia e alla storia della Val Fiorentina e della zona del Civetta in generale. Il territorio di Selva di Cadore è, infatti, molto interessante dal punto di vista storico: nei pressi del Pelmetto, raggiungibile sia da Selva di Cadore che da Palafavera, si trova un imponente masso marcato da più di duecento orme di piccoli dinosauri che costituisce una vera attrazione per i turisti appassionati di preistoria e per i bambini; un calco di questa roccia è a disposizione dei visitatori al Museo Civico della Val Fiorentina “Vittorino Cazzetta”. Poco sopra Toffol, s’imbocca il sentiero che conduce al sito neolitico di Mandriz, dove sono stati rinvenuti i reperti esposti nel locale museo; il luogo dei ritrovamenti è ben segnalato e costituisce una visita interessante per tutta la famiglia. Il pezzo forte del Museo Vittorino Cazzetta è certamente la sepoltura del cacciatore-raccoglitore del Mesolitico denominata “L’Om de Mondeval” rinvenuta da Vittorino Cazzetta ai piedi di una roccia sull’altopiano di Mondeval de Sora. Interessante è infine il cosiddetto Cunicolo Medievale di Solator. Rinvenuto durante uno scavo all’inizio del XX secolo, in località Solator, si tratta di un tunnel risalente al XIII secolo, in condizioni eccellenti di conservazione. In origine il cunicolo era probabilmente un tunnel di collegamento tra un’antica dimora signorile, ormai scomparsa, e una fantomatica torre che darebbe il nome al toponimo Solator.
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