Sono giovane ed ho deciso di non votare
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show moreLETTERE ALLA REDAZIONE: SONO GIOVANE ED HO DECISO DI NON VOTARE
C'è chi andrà a votare, chi no: l'importante è evitare candidati o partiti che assumono posizioni contrarie ai principi non negoziabili: vita, famiglia, libertà di educazione
di Giano Colli
Gentilissima redazione di BastaBugie,
ultimamente si sente parlare in continuazione di elezioni. Sono giovane ed è la seconda volta che ho diritto di votare alle politiche. Ovviamente mi sono posto seriamente davanti alla questione ed ho anche dibattuto con quelli che conosco.
In queste infinite discussioni anche i miei amici cattolici più tradizionalisti vogliono convincermi a votare Giorgia Meloni. Ma io non ci casco più. Infatti l'altra volta, che per me era la prima, ho votato Salvini. L'ho fatto perché in campagna elettorale sembrava il nuovo messia arrivato per salvarci (per esempio dall'immigrazione musulmana). Invece ce lo siamo ritrovati al governo con Di Maio, Conte e Draghi. Non so chi di questi tre sia più imbarazzante. Ho chiesto a gente più grande di me e diversi mi hanno confermato che a tutte le elezioni c'è sempre la stessa storia: viene presentato un nuovo salvatore dell'umanità che immancabilmente non combinerà proprio niente. Quindi a queste elezioni ho deciso che non andrò a votare. E questo per seri motivi.
Innanzitutto il potere non lo dà il popolo. E non mi sto riferendo al fatto che negli ultimi anni ci siamo ritrovati al governo gente che non avevamo votato. Io sto parlando del fatto che il popolo non dovrebbe avere, e di fatto non ha, nessun diritto a decidere chi lo governa. Il potere ti può essere dato soltanto da un'autorità superiore, non dal basso. È il capo dell'azienda che nomina i vari capo-reparto. Non sono i sottoposti a fare delle libere elezioni. Funziona così in tutte le realtà e, in tempi più sani, anche nella politica. Nel medioevo l'imperatore nominava i suoi feudatari, dandogli così il potere sul feudo. A loro volta i grandi feudatari (chiamati vassalli) potevano nominare dei valvassori a cui affidavano parti del loro terreno. E questi potevano ripartire ulteriormente il loro terreno consegnandolo a dei valvassini. Era chiaro che il potere veniva dato da chi lo aveva e non dal popolo. E l'imperatore chi lo nominava? Semplice, lo approvava l'autorità ancora superiore cioè Papa, che rappresenta il governo di Dio sulla terra. Quindi ogni potere deriva in ultima analisi da Dio.
Per questo non mi auguro che ritorni la democrazia e che al governo ci stia chi è stato eletto dagli italiani, ma mi auguro che vengano aboliti i partiti e abbattuto il parlamento e torni a regnare sull'Italia un re incoronato dal Papa. Questo non è chiaro a nessun politico, né di sinistra né di destra (lo so che fa un po' ridere chiamarla destra).
Avrei accettato il compromesso di andare a votare, nonostante abbia in odio il concetto stesso di elezioni, se questo fosse servito per la difesa dei principi non negoziabili di vita, famiglia e libertà di educazione, come saggiamente aveva indicato Papa Benedetto XVI in un mirabile discorso al Partito Popolare Europeo. Per esempio in America voterei per Trump perché con le tre nomine alla Corte Suprema ha permesso l'abolizione o comunque una forte restrizione dell'aborto in diversi stati. Invece in Italia non c'è nessun partito che voglia combattere seriamente l'aborto, il divorzio, l'eutanasia, i matrimoni gay, ecc.
Giorgia Meloni ha da poco affermato che la legge 194 (cioè la legge che permette l'aborto in Italia) non va toccata e ha fatto uscite a favore delle unioni civili fra omosessuali. Ovviamente in nome della libertà. Ma il loro concetto di libertà è pericoloso perché è sganciato dalla verità. In nome della libertà così male interpretata si può difendere sia la giustizia che l'errore. E questo non è accettabile. In nome della libertà milioni di bambini in tutto il mondo continueranno a morire con l'aborto, le famiglie continueranno a sgretolarsi per la piaga del divorzio, è consentito di scegliere il proprio sesso, ora anche ai bambini e tante altre aberrazioni.
Però quando dico queste cose, anche a chi la pensa in maniera più simile a me, molti insistono sul fatto che andare a votare è un dovere e che dovrei scegliere il partito meno peggio. Qualcuno, anche di area tradizionale, è arrivato a dire che non andare a votare è peccato.
Cosa ne pensate voi di BastaBugie?
Ivano
Stimato direttore di BastaBugie,
si avvicina la data del 25 settembre e, per la prima volta in vita mia, quando sono state indette le elezioni mi sono detta: stavolta non voterò.
Ho sempre esercitato questo diritto e puntualmente ho visto governare chi non era effettivamente legittimato dai cittadini, con scuse più o meno accampate di crisi, emergenze, ecc., pertanto man mano che passavano gli anni, i politici perdevano la mia già scarsa fiducia.
Ad ogni tornata elettorale ero indecisa se andare alle urne o meno e mi sono trovata più volte a scegliere all'ultimo chi votare. E puntualmente sono rimasta delusa.
L'ultimo governo poi, in cui tutti i grandi partiti si sono coalizzati appoggiando Draghi... Certo, la Meloni no, mi si dirà, ma resta il fatto che ha appoggiato vaccini e green pass, salvo poi cancellare tutti i post a elezioni indette, per recuperare dignità. Quindi per me lei è invotabile come tutti gli altri.
Poi però ho visto che nonostante tutto c'è chi ha provato a resistere, cercando di creare un nuovo partito, organizzando in tempi record raccolte firme dagli esiti poco probabili, visto che è tutto stato studiato per non ostacolare la classe politica regnante, in questi nuovi partiti ho visto mobilitate persone che in pandemia hanno combattuto contro la dittatura sanitaria, si sono esposte e per questo sono state radiate, criticate, dileggiate ecc... insomma ci hanno messo (e rimesso) del loro. Pertanto, il primo sabato di agosto ho fatto 3 ore e mezza in fila sotto il solleone, insieme a mio marito per dare la mia firma per la nascita di un partito che, almeno in apparenza, promette di rispettare i miei valori.
Quindi, alla fine, anche stavolta voterò. Magari non servirà a niente, ma ho l'impressione che sia l'ultima possibilità... dopodiché, davvero mi arrenderò.
Teresa
RISPOSTA DEL DIRETTORE
Cari Ivano e Teresa,
le vostre mail testimoniano che i nostri lettori sono divisi e, vi confesso, anche noi della redazione. C'è chi andrà a votare e chi no. Ognuno ha le sue motivazioni e non è giusto dividersi per queste. A forza di divisioni il tessuto sociale si lacera ed anche le relazioni con le persone che frequentiamo. Ultimamente lo abbiamo visto con la pandemia: vaccino si, vaccino no. Accuse reciproche: "Se non fai come me, sbagli, fai peccato". E lo dicevano entrambi gli schieramenti. Poi la guerra alla Russia: alcuni dicevano "Putin è un santo", altri "Putin è un delinquente". E di nuovo accuse reciproche: "Se non la pensi come me sei un nemico".
Anche in queste elezioni ho sentito dire che sarebbe peccato non andare a votare, oppure che, viceversa, sarebbe peccato andarci. Almeno su quest'ultimo punto vorrei rassicurare tutti: nessun peccato se si va a votare e nemmeno se non ci si va. Tra l'altro non votare non è nemmeno sanzionato dalle leggi civili e non è più un dovere civico perché è stato abolito diversi anni fa. Questo per quanto riguarda le leggi degli uomini. Per la Legge di Dio è chiaro che si può andare a votare e mettere una croce per il candidato che si conosce e che si apprezza, anche se il suo leader o il suo partito non è esattamente quello che ci si aspetterebbe, come è il caso di Fratelli d'Italia. Però diventa cooperazione al male scegliere candidati o partiti che assumano nel programma, o abbiano approvato in passato, posizioni contrarie alla Legge di Dio in particolar modo sui principi non negoziabili: vita, famiglia, libertà di educazione.
In conclusione come BastaBugie abbiamo pubblicato ultimamente alcuni articoli che possono permettere di approfondire meglio alcuni aspetti e poi decidere secondo coscienza se andare o no a votare e, nel caso, per chi votare.
Ovviamente tutto quello che ho detto è valido vista la situazione attuale. Nel 1948 avrei detto che non andare a votare avrebbe contribuito a far diventare l'Italia un satellite dell'Unione Sovietica. In quel caso l'astensione sarebbe stato un peccato grave. Come diceva Guareschi per bocca di Don Camillo: "Nel segreto dell'urna Dio ti vede, Stalin no".
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