Storia della Birra - terza puntata - Romani, Greci, Cretesi
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Il Podcast tratto dalla rubrica radiofonica quotidiana "Uno sguardo sul giorno" di Radio Villa Centrale web radio/TV, riguarda la terza punta della "Storia della Birra" è dedicata a tre civiltà...
show moreContrariamente in generale i greci, avevano una decisa antipatia nei confronti della birra che chiamavano con il termine spregiativo di “Vino d'orzo” ed Eschilo afferma che gli egiziani, che bevevano la birra "...non sono uomini veri, ma uomini che bevono vino d'orzo...” Eschilo nelle "Supplici" formalizza il pensiero dei suoi concittadini poiché, parlando con tono di scherno degli Egiziani, dice: "...gli abitanti non sono uomini veri, ma uomini che bevono vino d'orzo...". Ben presente invece era la birra nei rituali sacri nel culto della dea Demetra, divinità femminile dei campi. Ogni anno, in primavera, le donne greche si riunivano per compiere una cerimonia tanto mistica quanto misteriosa, legata al culto della fertilità femminile ed alla iniziazione delle vergini, cerimonia dalla quale era tassativamente esclusa ogni presenza maschile. Offrivano a Demetra "succo d'orzo e di grano" ed in suo onore si abbandonavano a sostanziose libagioni di "birra di cereali" lasciandosi andare a riti che avevano più del profano che del sacro.
I cretsi erano invece ottimi preparatori di birra, che chiamavano "bruton" e che consumavano in proporzioni pari se non maggiori del vino che sapevano produrre, anche questo, di ottima qualità. La birra veniva preparata artigianalmente in proprio, sia nelle case dei contadini che in quelle patrizie. Sugli stupendi vasi ritrovati a Cnosso, frequenti sono le decorazioni con spighe di orzo e sovente appare il simbolo della “bruton” sulle altrettanto stupende coppe d'argento finemente cesellate, adibite allo specifico consumo di questa bevanda. Anche nel palazzo reale di Festo, troviamo affreschi raffinati di squisita fattura oltre che reperti dei magazzini con le giare per la bruton, ed una ricca collezione di vasi decorati con i motivi che ne richiamavano il contenuto: la palma per il vino di datteri, l'orzo per la bruton, la foglia di vite per il vino di uva. Dai magazzini di questo palazzo, in ancora oggi efficienti condotte di ceramica, scorreva vino e bruton sino alle mense reali.
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Author | Augusta Casagrande |
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