Varesenews - Le notizie del 18 gennaio 2021
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Il podcast quotidiano che raccoglie le principali notizie di lunedì 18 gennaio scelte dalla redazione Al via i richiami della vaccinazione: in sette giorni ci saranno i primi immunizzati Dopo...
show moreAl via i richiami della vaccinazione: in sette giorni ci saranno i primi immunizzati
Dopo tre settimane esatte, i primi 50 vaccinati all’ospedale di Varese in occasione del Vax Day hanno ottenuto la seconda dose. Tra sette giorni, quindi, saranno immuni dal virus che tiene in scacco il mondo dal febbraio dello scorso anno. Ci vuole infatti una settimana perché la risposta anticorpale assicuri la copertura al 95%. Anche all’ospedale di Busto la campagna prosegue e i richiami inizieranno il 25 gennaio prossimo.
Varese gioca d’anticipo per aggiudicarsi i fondi del Recovery Plan
Varese gioca d’anticipo per aggiudicarsi i fondi del Recovery Plan, con un documento per mostrare che Varese è già pronta a candidarsi per i fondi europei. È quello che l’amministrazione Galimberti ha presentato alla cabina di regia delle categorie in questi giorni, anche se a livello nazionale non si è ancora deciso quando e come aggiudicare i fondi europei in arrivo.
Il Comune di Varese ha proposto progetti per sette aree di interesse legate alle missioni del Recovery Plan: tra esse c’è la rigenerazione del patrimonio pubblico scolastico, la riduzione dei tempi di connessione con Milano, il sostegno della parità di genere e dello sviluppo dell’imprenditoria femminile
Nuove misure in vigore in Svizzera contro il Coronavirus
Sono in vigore da oggi, in Svizzera, i nuovi provvedimenti anti Covid. Un semilockdown meno restrittivo rispetto a quello della primavera scorsa. Sebbene siano previste diverse limitazioni infatti rimangono aperte le scuole e sono state studiate alcune deroghe. Chiusura per i negozi che non vendono beni di prima necessità e obbligo di smartworking dove possibile, tra le misure adottate per monitorare l’andamento dell’epidemia. Restano chiusi ristoranti, locali culturali e palestre.
Aggressione sul treno, il racconto e la denuncia di una pendolare di Saronno
È stata aggredita su un treno in partenza da Saronno e diretto a Seregno. La denuncia di una pendolare, affidata alla pagina Facebook Comitato Viaggiatori Trenord Nodo di Saronno, ha fatto in poche ore il giro del web. I fatti si riferiscono alla serata del 14 dicembre scorso, quando un malintenzionato, in un vagone vuoto, ha aggredito la donna, che si è difesa facendolo fuggire grazie allo spray al peperoncino. Dopo un mese circa e dopo aver sporto denuncia, la pendolare ha deciso di rendere pubblica la propria disavventura, per sensibilizzare sul tema della sicurezza e chiedere maggiori interventi alle autorità
Samarate ricorda Erica Mosca, scomparsa sotto una valanga all'Alpe Devero
Il farmacista, un tempo, era per definizione una delle figure riconosciute di un paese: e lo era anche Erica Mosca, titolare della storica farmacia centrale di Samarate, riconosciuta anche per tanti progetti di volontariato e per la generosità nei confronti della sua comunità.
Erica è morta domenica, insieme al suo compagno Lorenzo Landenna, travolta da una slavina sul sentiero di accesso all’Alpe Devero, in Ossola: era una appassionata di sport ma la scelta di percorrere il cosiddetto “sentiero estivo” di accesso al Devero le è costata cara, in una giornata con condizioni meteo che hanno favorito la formazione delle valanghe.
Oggi a Samarate in tanti la piangono e ricordano il suo impegno, professionale e di volontariato, anche in un anno di pandemia.
Da Buenos Aires nell’aula virtuale del Curie: nonna Delia racconta il dramma dei desaparecidos
Una didattica veramente a distanza è quella che hanno vissuto gli studenti della quarta linguistico del liceo Curie di Tradate. Collegata dalla sua casa di Buenos Aires, la signora Delia ha raccontato la sua triste storia. Lei è una delle madri di Plaza de Mayo. Nel 1976 la giunta dei generali le rapì il figlio e la nuora. Durante la prigionia venne al mondo il nipote Martìn che venne venduto a una famiglia polacca. Dopo quasi 40 anni, l'uomo si è presentato all’associazione delle madri di Plaza de Mayo ricostruendo la sua storia e potendo così abbracciare la sua nonna. Gli studenti hanno seguito in silenzio il doloroso racconto, dalle proprie stanze a 12000 chilometri di distanza dalla protagonista.
Il gesuita dell'Aloisianum che ha inventato i link
È il 1967 e in una vecchia fabbrica di Gallarate un gruppo di ragazze vestite in camice prepara delle schede forate: migliaia di schede, per convertire in dati per i primi computer l’opera di San Tommaso D’Aquino. È il progetto avviato dal 1949 da un gesuita con idee d’avanguardia, padre Roberto Busa: oggi questo religioso è considerato uno dei padri dell’informatica, inventore dei primi ipertesti, che - con l'avvento di Internet - consentono di connettere risorse con un click. Il suo contributo è riconosciuto anche a livello internazionale: mercoledì un pool di ricercatori delle università di Edinburgo, di Londra e dell’Alberta in Canada, oltre che dell’Università Cattolica di Milano, presenterà uno studio sulle sue opere.
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