25 APR 2020 · sette - solo, fatto di una quarantena di giudizio e silenzi...
Pensieri e riflessioni di poco conto
partorite da una mente semplice e malata di uno scrittore ignorante...
alcuni direbbero “questo è un caga dubbi”
ma in realtà sono solo vittima dei miei pregiudizi...
Cercherò comunque di comunicare
e ti offrirò l'occasione
di aprire qualche porta…
"Sale piano
il sentore della pioggia,
l'amato grigiore
riempie i polmoni pieni di respiri.
Lo sguardo si perde
sulle vetrate velate
commosse dal calore,
il dito le tratteggia come un tempo
come ora…"
"Delle volte il richiamo del silenzio irrompe nelle mie membra
e li che sviluppo il mio io,
ascoltando in silenzio i perenni rumori
della mia testa…"
"la porta è aperta,
è silente,
immersa nell'oscuro stato di coscienza che attanaglia
colui che ne custodisce la chiave.
L’uscio non capisce quale sia la giusta collocazione della porta,
Tutti sanno aprire una porta
ma capita spesso che non ci venga data conoscenza
di cosa ci sia dietro il suo rigido velo
possiamo spostarlo,
possiamo entrare o per lo meno questa è l’idea.
Al contrario
quella chiusa
in cui non vi è passaggio,
è un'interruzione,
ma possiamo immaginare,
poiché inesorabile
sarà il pensiero
ad un'altra direzione…"
In realtà il buio non esiste,
il buio in realtà è assenza di luce.
La luce possiamo studiarla,
il buio no
per cui mi sento braccato
ascolto il respiro del silenzio
e tutto ad un tratto
mi accorgo dei miei vuoti…
“Ho un’emicrania,
mi pervade nella testa,
non mi da tregua,
è una persecuzione qualcosa che vuole uscire?
Non uscirà mai in parole o per lo meno come suoni
mai nessuno deve ascoltare il mio tormento.
Voglio che le percezioni sintetiche mi prendano,
sono sicuro
esse verranno
non mancano mai all’appuntamento.
Dopo che la mia mente avrà vomitato la trasmissione dei miei pensieri
puri,
veri come le rose che giacciono tra le spine,
in attesa che qualcuno le osservi
e le veneri per il loro profumo.
Sensazioni...”
Pensare alla felicità.
Un sogno dove si vola
verso il nulla e oltre,
verso i suoi confini,
sai che c’è una fine,
non ti preoccupare, pensa…
Quale fine e quali confini?
Il mio nulla non ha confini,
a parte i suoi angoli buoi e le sue stelle… che meraviglia,
vago solo in compagnia del volo
verso il nulla,
sempre più in alto.
Voglio atterrare,
la discesa è difficile perché non c’è gravità.
Sale come il vento
è la paura,
all‘improvviso una voce mi sussurra:
”tranquillo sei solo nel nulla dei tuoi ricordi.”
“Una volta ho immaginato una bella scena
un balletto
tante ballerine che danzano su una bellissima base musicale,
a tal punto che i loro volti
vengono attraversati da una salmastra goccia di felicità,
non ho mai visto così tanta bellezza e libertà
trasportate sulla rosa sfera della serenità.
Gli archi suonano,
i violini in totale armonia anch’essi suonano
e i flauti è come se volassero.
Chiedo,
trasportate pure noi ?
Il ballo,
il più sereno
donateci libertà e poesia vi prego,
non chiedo che libertà…
Nessuno risponde
allora mi chiedo, mi permettete almeno un ultimo ballo?
Un valzer isterico…
Non sprecherò l’occasione,
su in fretta
l’archetto è stanco,
per ora non ha intenzione di smettere,
per l'eternità
dovrà continuare...”
“Io sono il tuo non responsabile esterno”