24 MAY 2024 · Avviso: Le informazioni fornite in questo podcast sono destinate esclusivamente a scopo informativo e non devono essere considerate consigli medici. Si consiglia di consultare sempre un professionista sanitario qualificato per qualsiasi domanda o preoccupazione riguardante la propria salute. La consulenza medica professionale è indispensabile per la diagnosi e il trattamento di qualsiasi condizione medica. Grazie per l'ascolto e per la vostra attenzione.
L’osteoporosi è una malattia sistemica dello scheletro, caratterizzata da una ridotta massa ossea e da deterioramento della microarchitettura del tessuto osseo, con conseguente aumento della fragilità e predisposizione alle fratture, soprattutto in alcuni distretti come l’anca e la colonna vertebrale.Diversi sono i fattori di rischio per l’osteoporosi, tra questi ricordiamo: ridotto picco di massa ossea, ossia il valore di massima densità minerale ossea raggiunto in età giovane-adulta(20-30 anni) e dipende da fattori genetici e ambientali, sesso femminile, eccessiva magrezza, storia familiare di osteoporosi, età avanzata, menopausa precoce o indotta chirurgicamente, anoressia nervosa o periodi di amenorrea, scarsa assunzione di calcio con la dieta, fumo e abuso di alcool, bassi livelli di testosterone nei maschi.Per quanto riguarda il sesso femminile, sappiamo che, soprattutto dopo la menopausa, si verifica uno squilibrio tra riassorbimento e formazione ossea, legato principalmente alla carenza di estrogeni, che hanno un’azione protettiva nei confronti dell’osso. L’eccessiva magrezza, invece, può determinare una situazione di rischio, perché il tessuto adiposo è in grado di produrre una certa quantità di estrogeni.L’osteoporosi, purtroppo, è una malattia cronica, determinata da diversi fattori, che causa uno squilibrio nel processo di rimodellamento osseo, in cui sono implicate le cellule dell’osso ossia gli osteoblasti (responsabili della mineralizzazione ossea) e gli osteoclasti (responsabili del riassorbimento dell’osso e della demolizione di aree di tessuto vecchio e danneggiato).Questo processo è regolato dal paratormone, dalla calcitonina, dagli estrogeni, dalla vitamina D, da varie citochine e da fattori locali come le prostaglandine.La malattia può presentarsi in forma primitiva o secondaria: la forma primitiva si manifesta nella maggior parte dei casi nelle donne post menopausa e nei pazienti anziani. Possono contribuire, quindi, il calo naturale degli estrogeni nelle donne, calo degli androgeni negli uomini, diminuita assunzione di calcio, bassi livelli di vitamina D e iperpatatiroidismo secondario.Si manifesta, generalmente, dopo i 65-70 anni di età in entrambi i sessi ma più frequentemente nelle donne.L’osteoporosi secondaria, invece, può derivare da altre condizioni mediche o dall’utilizzo protratto di alcuni farmaci osteopenizzanti. Tra le patologie che possono determinarne l’insorgenza, troviamo il morbo di Cushing, l’ipertiroidismo, l’iperparatiroidismo, l’ipogonadismo e il diabete mellito; possiamo riscontrarla anche in caso di immobilizzazione prolungata, deficit di calcio o vitamina D o neoplasie maligne.I sintomi e segni più comuni sono: coxalgia, cruralgia, dolore al collo, dolore al ginocchio, dolore all’anca, dolore alle ossa, dolore alla mano e al polso, dolore dorsale, fratture ossee,ipercifosi, iperlordosi e osteopenia. Nonostante la progressiva riduzione di massa ossea, molti dei soggetti affetti non presentano segni o sintomi pertanto, in molti casi, ci si accorge dell’osteoporosi solo in seguito a una frattura dell’anca, del femore, del polso o delle vertebre, causata da traumi inavvertiti.Come viene diagnosticata? Il gold standard per la diagnosi di osteoporosi è la Mineralometria Ossea Computerizzata o MOC, che utilizza raggi x per valutare lo stato di mineralizzazione delle ossa; il tutto completato da esami di laboratorio che permettono di valutare lo stato del metabolismo osseo.Qual è la terapia? Innanzitutto, vengono messe in atto misure utili a rallentare la malattia a ridurre il rischio di fratture. Queste misure prevedono integrazione di calcio e vitamina D, esercizi per aumentare la forza muscolare e la resistenza dell’osso e terapia farmacologica con bisfosfonati, per preservare la massa ossea, e raloxifene, per stimolare la formazione di nuovo tessuto osseo.Molto utili sono anche le terapie fisiche come la magnetoterapia e, in particolare la magnetoterapia cemp.Come può aiutare la https://www.noleggiomagnetoterapia.it/magnetoterapia-noleggio/ cemp nella terapia dell’osteoporosi? Il primo riscontro sull’utilizzo dei campi elettromagnetici pulsati per la cura dell’osteoporosi e delle ossa in generale si ebbe grazie agli astronauti: si scoprì, infatti, che l’avvolgimento elettromagnetico impediva alle ossa di percepire l’assenza di gravità , facendo in modo che il corpo non alterasse la normale produzione di osso.Inoltre, si osservò che la magnetoterapia aiutava il riequilibrio dei potenziali elettrici delle membrane, favorendo, quindi, i meccanismi riparativi dell’osso, punto chiave per ostacolare l’osteoporosi e aiutare la riparazione dell’osso in caso di fratture.