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Rubrica e podcast di divulgazione teologica a cura di Fulvio Ferrario, decano della Facoltà valdese di teologia
3 NOV 2020 · Nel quarto ed ultimo appuntamento di questo breve ciclo curato da Fulvio Ferrario dedicato a temi controversi del pensiero cristiano, si parla di predestinazione.
Un concetto che alcuni associano, non del tutto correttamente, esclusivamente al pensiero di Calvino e alla tradizione protestante.
La riflessione di Ferrario parte dall'apostolo Paolo, il quale nelle sue lettere (epistola ai Romani) parla in modo approfondito dell'idea secondo cui l'essere umano viene liberato dalla propria condizione di colpa esclusivamente dalla grazia di Dio.
La parola grazia arriva dal vocabolazio giuridico: chi è condannato riceve grazia.
Cristo ci libera quindi per pura grazia: un intervento esterno, gratuito, libero, incondizionato.
La decisione di Dio di salvarci però non è improvvisa, bensì eterna: una predestinazione. Prima ancora della nostra nascita, il nostro destino, la nostra destinazione è già determinata.
29 OCT 2020 · La puntata di oggi parla del peccato originale con Fulvio Ferrario.
La parola "peccato" rimanda ad alcuni un concetto di soggezione, di punizione.
Ma come si è iniziato a parlare di peccato originale? L'antico testamento non lo fa, racconta la storia di Adamo ed Eva.
Addirittura tra gli studiosi qualcuno mette in discussione il racconto di Genesi 2,3 (del frutto proibito) e viene concepito come un mito di crescita.
Il concetto del peccato umano si ritrova nell'apostolo Paolo: "In Adamo tutti abbiamo peccato e in un uomo tutti siamo stati salvati".
Sarà poi il teologo Agotino D'Ippona a definire una dottrina del peccato originale, secondo cui gli esseri umani nascono con una colpa ereditaria, che si trasmette di generazione in generazione e che caratterizza la condizione umana.
29 OCT 2020 · Per questa seconda puntata di questo piccolo ciclo di trasmissioni dedicato a questioni cruciali del cristianesimo, affrontiamo il tema "Fede e Ragione".
La parola torna a Fulvio Ferrario, pastore e professore di teologia sistematica presso la Facoltà valdese di Roma.
La Fede viene, spesso, nella cultura e mentalità contemporanea, presentata come il contrario della ragione: "Io credo quello che non so, e lo credo perchè non lo so, se lo sapessi non avrei bisogno di credere".
In alcuni casi si pensa che la ragione demolisca la fede.
Sarà sempre vero?
26 OCT 2020 · La parola in pillole di teologia torna a Fulvio Ferrario, pastore e professore di teologia sistematica presso la Facoltà valdese di Roma.
Ci propone un breve ciclo di quattro puntate dedicate a quattro temi del discorso intorno alla fede cristiana, temi su cui sovente si sentono dire cose inesatte e su cui sono diffusi pregiudizi.
Nelle quattro puntate siparlerà quindi di:
- Idea di rivelazione: cosa significa?
- Il rapporto tra fede e ragione
- Il tema del peccato originale
- La predestinazione
In questa prima puntata si affronta quindi l’idea di rivelazione. Esistono religioni rivelate, come il cristianesimo, che si fondano cioè su una comunicazione da parte di Dio. Rivelazione, nella nostra società, è però sovente interpretata come una parola antipatica.
Spiega Ferrario: "Il cristianesimo fa appello ad una rivelazione, ma questo non esclude affatto il dubbio. Esistono delle frasi che si chiamano "dogma", ma che non sono sinonimo di "affermazione indiscutibile".
3 SEP 2020 · Tra tutti i personaggi dell'Antico Testamento spicca Mosè.
Più degli altri, un personaggio importante nel racconto biblico, ma anche per il numero di ruoli, di funzioni, che nella sua figura si sommano. E ogni ruolo è svolto in modo eccellente.
Mosè è condottiero, guida del popolo, mediatore della legge, intercessore, sacerdote...
Ci soffermiamo sul tratto di Mosè come sommo profeta, il "profeta per eccellenza".
Nel racconto della sua vocazione, il roveto ardente, Dio lo incarica di guidare l'esodo e questo incarico ha la stessa struttura delle vocazioni che sono rivolte ad altri profeti.
La vocazione di Mosè ha però la caratteristica singolare perché Mosè rivolge a Dio ben cinque obiezioni.
3 SEP 2020 · L'Antico Testamento parla del destino umano da due estremi.
Da un lato c'è l'idea che in quanto umani, creature nate, un giorno moriremo. La mortalità fa parte della condizione umana, non c'è nessun umano che non sia anche morto.
Dall'altra parte c'è l'idea che un giorno i morti risorgeranno.
L'affermazione forse più importante è quella secondo cui la giustizia di Dio ha l'ultima parola. Cos'è la giustizia di Dio? Non solo la giustizia retributiva in cui i malvagi e i prepotenti vengono puniti e sconfitti, ma anche l'azione con cui riscatta gli ultimi, rende ragione agli innocenti perseguitati.
3 SEP 2020 · Il Salmo 8 si apre con lo sguardo rivolto ai cieli opera delle dita di Dio, ma passa subito ad una considerazione sulla piccolezza degli umani sullo sfondo dell'enormità e della meraviglia del cosmo.
"Che cos'è l'uomo, perché tu lo ricordi? Che cos'è l'umano perché tu tu occupi di lui?".
Questo Salmo si accompagna al racconto della creazione, dove in Genesi (1, 26-28) Dio dice «Facciamo l'uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza, e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla terra».
Cos'è quindi questo incarico di dominare la terra, come dobbiamo interpretarlo?
L'invito di Dio a dominare il creato nel testo è all'interno di una benedizione, la parola con cui Dio augura e promuove il benessere delle creature.
3 SEP 2020 · Nel libro dell'Esodo, al capitolo 3, Mosè ha la celebre visione del roveto ardente. In quell'occasione Dio gli affida l'incarico di far uscire "il mio popolo, i figli d'Israele, dall'Egitto".
Si tratta della prima volta che troviamo insieme queste parole, dette da Dio: popolo, mio, figli d'Israele.
Israele è anche l'altro nome di Giacobbe, il patriarca che scende in Egitto con la sua numerosa famiglia che diventerà poi un popolo oppresso dal faraone.
La voce dal roveto ardente dichiara che la famiglia di Giacobbe è il popolo di Dio.
Ecco perché il libro dell'Esodo è una delle più importanti descrizioni dell'identità di Israele.
3 SEP 2020 · Riprendiamo l'analisi dell'Antico Testamento, partendo dal libro dell'Esodo.
Un libro che racconta della schiavitù del popolo di Israele in Egitto, della sua liberazione operata da Dio tramite Mosè, dell'inizio del suo cammino nel deserto verso la terra promessa e nella sua seconda parte racconta della rivelazione della legge di Dio sul monte Sinai e del patto che Dio stipula con il suo popolo.
Il libro dell'Esodo è fondamentale anche per capire chi è Dio nell'Antico Testamento.
L'altro grande tema del libro è quello della vocazione.
3 SEP 2020 · Tra i vari termini che sono usati nell'Antico Testamento nella Bibbia ebraica per esprimere il rapporto che Dio ha con l'umanità e in particolare con il suo popolo Israele, c'è una parola ebraica che viene normalmente tradotta con alleanza o patto.
Nelle nostre lingue moderne, quando parliamo di patto o alleanza, immaginiamo sempre il risultato di una negoziazione tra due parti che si impegnano a garantirsi qualcosa. Possono essere accordi commerciali, trattati di pace, alleanze militari.
Nella Bibbia ebraica si sottolinea invece l'impegno che Dio si assume.
Rubrica e podcast di divulgazione teologica a cura di Fulvio Ferrario, decano della Facoltà valdese di teologia
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