21 DEC 2024 · “Rey Barretto - L’uomo che fece parlare le congas”
“El Watusi” (Immaginate una calda sera estiva a New York. I suoni delle congas si mescolano al brusio delle strade del Bronx. Da lontano, si sentono i clacson e il vociare delle persone.
Benvenuti a un nuovo episodio, un viaggio nel tempo e nello spazio, tra le strade affollate del Bronx e i palcoscenici luminosi di tutto il mondo. Oggi vi racconterò la storia di un uomo che ha trasformato uno strumento in un simbolo universale. Rey Barretto, il re delle congas, il ponte tra jazz, salsa e musica popolare.
Mettetevi comodi, chiudete gli occhi e lasciatevi trasportare dalle vibrazioni di una vita fatta di ritmo, sudore e passione.
Capitolo 1: Il battito del Bronx
“Manteca”
È il 29 aprile del 1929. Siamo a Brooklyn, New York. Un bambino di nome Reynaldo Barretto Pagán nasce in una famiglia portoricana che lotta per sopravvivere. Poco dopo la sua nascita, la famiglia si trasferisce nel Bronx, un quartiere vivace e multietnico, ma segnato dalla povertà.
Il piccolo Rey cresce circondato dai suoni del barrio: le risate dei bambini, le voci dei venditori ambulanti, e soprattutto la musica. Ogni angolo del Bronx sembra vibrare di vita. Le radio trasmettono Glenn Miller, Duke Ellington e le orchestre swing, mentre nei cortili si balla al ritmo delle guarachas portoricane.
Ma c’è un momento che cambia tutto: un giorno, Rey ascolta “Manteca” di Dizzy Gillespie e Chano Pozo. In quel pezzo c’è qualcosa di magico, una combinazione di jazz e ritmi afro-cubani che lo cattura. Da quel momento, il suo cuore batte al ritmo delle congas.
Capitolo 2: Le prime note
“Acid”
Immaginate Rey adolescente, nei vicoli del Bronx, che osserva i musicisti di strada. Non ha ancora una conga tutta sua, così inizia con quello che trova: barattoli, scatole di latta, qualunque cosa possa trasformare in strumento.
La sua determinazione è incrollabile. Nonostante le difficoltà economiche, Rey riesce a comprare la sua prima vera conga. Passa ore a suonare, perfezionando il suo stile.
Ma il vero salto arriva dopo il servizio militare. Tornato a New York dopo la Seconda Guerra Mondiale, Rey si immerge nella scena jazz. Frequenta i club di Harlem, dove musicisti come Charlie Parker e Max Roach sperimentano nuove sonorità.
Barretto è uno dei primi percussionisti latini a collaborare con artisti jazz di fama mondiale. Le sue congas, inizialmente considerate “esotiche”, diventano una parte integrante delle orchestre.
Capitolo 3: Il successo di “El Watusi”
Sottofondo musicale: “El Watusi”
Siamo nel 1961. Rey Barretto firma con la Tico Records e incide quello che diventerà uno dei brani più iconici della musica latina: “El Watusi”.
Ma sapete come nacque questo pezzo? Non era previsto. Durante una sessione in studio, Rey e i suoi musicisti stavano improvvisando. Qualcuno suggerì un ritmo più semplice, quasi ironico. Il risultato fu esplosivo. “El Watusi” scalò le classifiche, entrando anche nelle radio pop americane.
Barretto ricordava con affetto il successo di “El Watusi”, ma scherzava sul fatto che fosse un pezzo così semplice da non rappresentare il meglio del suo repertorio. Eppure, quella semplicità era il segreto del suo fascino universale.
Capitolo 4: La rivoluzione della Fania All-Stars
“Quítate La Máscara”
Negli anni ’70, Rey Barretto entra nella Fania All-Stars, un supergruppo che rivoluziona la salsa. Con artisti come Celia Cruz, Willie Colón e Héctor Lavoe, la Fania porta la musica latina oltre i confini americani, fino in Europa, Africa e Giappone.
Rey non è solo un musicista, ma un leader carismatico. Nei concerti, il pubblico rimane incantato dal suo modo di suonare: veloce, preciso, emotivo.
Barretto utilizzava una tecnica particolare chiamata “open tone”, un colpo aperto che permetteva alle congas di emettere un suono pieno e risonante. Era famoso per la sua capacità di mescolare complessi ritmi afro-cubani con la struttura del jazz.
Capitolo 5: Dietro le quinte
“Cocinando”
Ma chi era Rey Barretto fuori dal palcoscenico? Era un uomo semplice, legato alle sue radici e alla sua famiglia. Amava cucinare e organizzare cene con amici e colleghi. Si dice che fosse un eccellente cuoco di piatti tradizionali portoricani, e che spesso suonasse per i suoi ospiti dopo cena.
Durante una tournée in Europa, Barretto trovò una conga artigianale in un mercato di Madrid. Rimase talmente affascinato dal suono che la portò con sé in tutti i suoi concerti successivi, soprannominandola “La Española”.
Capitolo 6: L’indistruttibile
“Indestructible”
Rey Barretto è stato un uomo “indistruttibile”, come il titolo di uno dei suoi brani più celebri. Ha affrontato il razzismo, la povertà e le sfide del mondo musicale con determinazione e passione.
Anche negli ultimi anni della sua vita, non smise mai di suonare. Nel 2006, poco prima della sua scomparsa, ricevette un Grammy per il suo contributo alla musica latina.
[ “Guarare”]
Rey Barretto ha lasciato un’eredità musicale che continua a ispirare generazioni. Le sue congas parlavano una lingua universale, una lingua che tutti possiamo comprendere: quella del ritmo. Grazie per aver viaggiato con me nella sua straordinaria vita. A presto, e ricordate: il ritmo è dentro ognuno di noi.
musica:
- Intro: “El Watusi”
- Capitolo 1: “Manteca”
- Capitolo 2: “Acid”
- Capitolo 3: “El Watusi”
- Capitolo 4: “Quítate La Máscara”
- Capitolo 5: “Cocinando”
- Capitolo 6: “Indestructible”
- Outro: “Guarare” No copyright infringement intended. All rights reserved.