24 APR 2022 · Si conclude oggi la settimana del 420, la Giornata mondiale della Cannabis del 20 aprile passata pressoché inosservata nella carta stampata. Partiamo dunque da questa giornata, in particolare dall’Huffington Post dove troviamo un articolo di Marco Perduca intitolato «Giornata mondiale della cannabis, ma non in Italia».
Scrive Perduca: «Da una trentina d’anni “420” è la sigla per ricordare la giornata mondiale per la marijuana. L’espressione deriva dall’ora in cui nel 1971 cinque liceali californiani si trovavano per farsi le canne recuperando il fumo nascosto nei giardini della scuola. Quella caccia al tesoro fu trasformata in leggenda metropolitana dalla rivista High Times che nei primi anni ’90 la rilanciò. Da allora in tutto il mondo il 20 aprile si tengono eventi per la cannabis libera - anche se non necessariamente per come liberarla.
L’intenzione degli antiproibizionisti italiani era quella di celebrare il 420 del 2022 con il lancio della campagna per il Sì al referendum per legalizzare la cannabis. La decisione della Corte costituzionale ha mandato in fumo i preparativi, ma non per questo la giornata non verrà sfruttata per tornare a insistere sulle necessità di conquistare una regolamentazione legale per la coltivazione e l’uso della pianta proibita».
E continua Perduca sull’Huffington Post: «Da qualche anno sono in corso studi e contatti tra gruppi di attivisti nell’UE per individuare il testo di una “iniziativa dei cittadini europei” (ICE) che possa rivedere radicalmente le raccomandazioni punizioniste comunitarie rendendo meno difficile le riforme nazionali in materia di cannabis.
Per presentare una ICE alla Commissione occorrono referenti nazionali da almeno sette Stati membri dell’Unione che devono raccogliere almeno un milione di firme distribuite in modo proporzionale alla popolazione nazionale di chi partecipa. L’iniziativa è coordinata a livello europeo dal movimento EUmans, lanciato da Marco Cappato a Varsavia un mese fa, e presto verrà depositata presso la Commissione».
Per quanto riguarda l’Italia invece «da settembre scorso la Commissione giustizia della Camera ha adottato un testo base che, pur essendo previsto per un dibattito in Aula nel mese di giugno (quando però sono previste le elezioni amministrative) continua a esser cancellato dall’ordine del giorno delle Commissioni che dovrebbero votare i quasi 600 emendamenti (quasi tutti peggiorativi) di un testo nato per andare a indurire le pene anche per i fatti di lieve entità, recuperato alla ragione grazie a un progetto di legge di più ampia portata presentato da Riccardo Magi di Più Europa e fuso con la proposta di Caterina Licatini del Movimento 5 Stelle che consentirebbe la coltivazione domestica di quattro piante di cannabis. Il Presidente della Commissione Mario Perantoni, anche lui M5S, si è assunto la responsabilità di essere relatore ma non quella di assicurare, per ora, il buon esito dell’iter».