17. A dorso del treno-mulo: Ventimiglia - Cuneo - Asti da «L'Italia in seconda classe» di Paolo Rumiz
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Description
Montagna, nubi nere. La Costa Azzurra scompare, e subito la bestia su rotaia cambia natura. Dopo la baleniera nel mare appenninico, il bruco delle gallerie elicoidali e la lanterna magica...
show moreLa Costa Azzurra scompare, e subito la bestia su rotaia cambia natura.
Dopo la baleniera nel mare appenninico, il bruco delle gallerie elicoidali e la lanterna magica delle notti stellate, ecco il treno che diventa mulo.
Sale nervoso, a strattoni, entra il temporale, taglia con pazzeschi mezzacosta rocce verdi e rosa, si aggrappa al nulla, si intreccia al fiume gonfio che scende dal Col di Tenda attraversando un pezzo di Francia.
Curve assurde, ponti disegnati da un pazzo.
E’ come un pentagramma questo capolavoro italiano.
Ma la vecchia linea è cambiata: l’abbandono della montagna l’ha cosparsa di impercettibili segni di collasso,il tunnel buca l’osso delle Alpi, va dritto come una spada per nove chilometri.
Guardo a questi grandiosi manufatti come alla piramide di Cheope, il relitto di una civiltà scomparsa.
Non ne capisco più il senso.
Eppure la galleria, con il suo doppio binario, parla chiaro.
Non c’erano né Maastricht né Schengen, ma le Alpi erano vive.
Fra un treno e l’altro, nel tunnel passavano cantando i carrettieri, con le torce accese.
Anche d’inverno.
Il fischio del treno raggiungeva ogni sperduto paese.
Poi venne il boom economico, la gomma e la dismissione delle linee.
Information
Author | Giuseppe Cocco |
Organization | Giuseppe Cocco |
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