47 - Lo sbarramento - «Morimondo» di Paolo Rumiz
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Description
Venne il mattino e noi non sapevamo ancora come sarebbe andato quel maledetto trasbordo oltre la diga della malora. La chiusa era inagibile. L'acqua a valle era troppo bassa, nettamente...
show moreLa chiusa era inagibile.
L'acqua a valle era troppo bassa, nettamente più bassa del fondo della camera stagna dove saremmo dovuti entrare per superare il salto.
Il letto era sprofondato di altri due metri e le barche restavano troppo basse in confronto alla conca.
A valle le barche potevano entrare e uscire solo in caso di piena, e poiché non c'erano piene da un anno, era da un anno che lo sbarramento di Isola Serafini non lo passava più nessuno.
Nemmeno i pesci passavano, li vedevi a valle e a monte girare in tondo come pazzi, sorvolati dai aironi assassini.
Si incaponivano a risalire quell'utero infinito che non portava da nessuna parte, e che in 300 km aveva offerto loro pochissime oasi di acqua ferma dove tirare il fiato.
Molte specie si erano estinte, gli storioni soprattutto, abituati a transumare come le trote o le anguille.
Alla fine, per passare, non ci restava che la gru.
Un braccio meccanico che sollevasse il Gatto e lo deponesse a valle calandolo nel vuoto.
Venne un'autogru che piantò nell'erba quattro zampacce da grillo-talpa, fasciò la barca con tiranti sotto la chiglia, la sollevò fin sull’orlo del burrone, poi iniziò a calarla, lentissima in un selvaggio turbinare di gabbiani.
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Author | Giuseppe Cocco |
Organization | Giuseppe Cocco |
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