#77 La chitarra flamenca di ieri e di oggi a confronto - Flamenco Chiavi in Mano
Jan 13, 2023 ·
21m 9s
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Description
La chitarra è lo strumento principe del flamenco, quello su cui si appoggia completamente l'impianto del flamenco. La chitarra ricorda ai presenti, pubblico compreso, l'identità del genere musicale flamenco che...
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La chitarra è lo strumento principe del flamenco, quello su cui si appoggia completamente l'impianto del flamenco.
La chitarra ricorda ai presenti, pubblico compreso, l'identità del genere musicale flamenco che si sta interpretando, e si appoggia su solidissime basi tradizionali.
Da anni ormai i musicisti flamenchi studiano musica, spesso anche al conservatorio, e stanno crescendo in direzioni nuove.
ogni innovazione nei metodi di studioi porta cambiamenti. I chitarristi di oggi conoscono tanti altri generi musicali e hanno studiato tanto. Un altro fenomeno ha modificato la storia del flamenco: l'aumento esponenziale dei professionisti della chitarra. E questo anche grazie alla internazionalizzazione del flamenco, che ha creato nuove possibilità di lavoro.
Chi studia chitarra flamenca sa quanto sia difficile suonarla! Sa quanto tempo va dedicato agli esercizi, all'attenzione a non farsi venire la tendinite, a non rovinarsi le unghie... se non faccio questo di professione non avrò il tempo per studiare e la mia espressività non sarà sostenuta dalla tecnica.
Fra l'altro se non studio a sufficienza farò anche più fatica a produrre suoni efficaci, che accompagnino bene il cante e che siano personali, a conoscere bene il repertorio tradizionale che garantisce l'identità del palo di riferimento.
Quanto più le competenze musicali crescono, e tanto più la creatività del chitarrista sarà ricca, ma potrebbe essere influenzata troppo da altre sonorità, spostando la creatività lontano dall'essenza del flamenco.
Anche dedicare tanta attenzione all'esecuzione tecnica potrebbe portare il chitarrista lontano dall'espressione e invece gettarlo nella ricerca dell'espressione.
Ovviamente se sono Vicente Amigo e devo mantenere il mio altissimo standard, ma se non ho nulla da dimostrare, e mi concentro tanto sulla tecnica, rischierò di immaginare che la prima priorità sia sempre la tecnica.
La tecnica non fa certamente male alla qualità della musica, ma al primo posto va sempre messa l'emozionalità, l'identità del flamenco e il mantenimento di ambiti tradizionali che garantiscano la conservazione del messaggio. In definitiva, non devo dimenticare di essere al servizio del cante e del flamenco in generale.
Oggi alcuni chitarristi flamenchi anche molto bravi si sentono un po' sminuiti nella propria creatività se seguono la tradizione in modo molto pedissequo. E allora vanno alla ricerca di suoni molto creativi, molto lontani dalla tradizione. Il risultato può essere dubbio!
Per ogni accordo ci sono almeno 3 note di base, per cui se il cante sta producendo una delle note, tutto dovrebbe andare bene, ma nella tradizione del flamenco ci sono accordi super tradizionali e non devo mai mettere la creatività del singolo chitarrista davanti alla tradizione.
I chitarristi così preparati di oggi tendono a non stare fermi nelle pause del cante, a non dare il valore del silenzio, a riempire tutto, armonizzando ogni tono.
I suoni più creativi a volte allontanano l'ascolto dalla tradizione, ma la tradizione permette al cantaor di essere più libero.
Il chitarrista ha largo spazio per esprimersi creativamente durante le pause del cante, fra una letra e l'altra, durante le sue falsetas. Ecco, nelle falsetas potrà esprimere tutta la creatività senza mangiare lo spazio del cante.
Ti voglio raccontare di un chitarrista di Huleva, el Nino Miguel, del 1952. Aveva un suono molto spontaneo e creativo, enormemente legato alla tradizione. Era uno zio di Tomatito, e quindi veniva da una famiglia di chitarristi. Paco de Lucia stesso lo apprezzava.
Ad un certo punto però purtroppo cadde nel vortice dell'eroina, e faceva il mendicante per la strada, e quindi non si allenava per suonare in modo più preciso, perché il suo obiettivo non era l'arte ma era fare cassa per mantenere il vizio. Spesso gli si rompevano le corde e lui continuava a suonare con 3 corde e riusciva, senza tecnica e anche senza corde (!) ad esprimere la creatività del flamenco.
On line si trovano facilmente suoi brani.
Ti ho parlato di lui perché non gli interessava altro che la tradizione e lo faceva senza tecnica.
Ti consiglio di ascoltare tanto la chitarra e se ti verrà da dire "che passaggio difficile, come è brqavo questo chitarrista" forse mil chitarrista che stai ascoltando non è così bravo. Il flamenco si regge perfettamente su se stesso come un castello di carte: nessuno deve primeggiare sugli altri, e se lo facesse i lcastello cadrebbe.
Sono Sabina Todaro, mi occupo di flamenco e di musiche e danze del mondo arabo dal 1985. Dal 1990 insegno bail flamenco a MIlano e Lyrical Arab Dance, un mio lavoro di espressione delle emozioni attraverso le danze del mondo arabo.
Quando insegno, sollecito sempre gli allievi ad ascoltare tanto la musica, perché le danze che insegno lo richiedono. Faccio sentire tanti esempi agli allievi, anche esempi scorretti, e faccio notare quanto ci sia creatività in un senso di aiuto al cante o in un senso di innovazione tale che esco dal senso della tradizione.
Ritornare all'essenza, ritornare alle basi, mi permette di non perdermi dietro all'estetica, e riconoscere le note di ieri nella chitarra di oggi è importante.
Le difficoltà accentrano l'attenzione nei confronti della tecnica. Ma il flamenco non è la tecnica. Usa la tecnica, per arrivare all'espressione.
La chitarra deve dare gli stimoli musicali che servono: dobbiamo andare in quel palo, non nella interpretazione che quel chitarrista sta facendo di quel palo!
I chitarristi di livello top, come Paco de Lucia o Vicente Amigo, sono pochissimi ma hanno i piedi così radicati nella tradizione che deviano la tradizione stessa verso la loro creatività. Ascoltarli fa benissimo, perché il loro background tradizionale si sente lo stesso, ma dobbiamo capire che cos'è il flamenco in tutti i suoi aspetti, nelle juergas fra aficionados, nei festival di paese, nelle improvvisazioni. Questo ci aiuterà a capire la verità del flamenco, la sua origine, e, quando dovremo eventualmente interpretare il flamenco, entreremo nell'identità del palo camminandogli al fianco, senza mettere noi stessi davanti.
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La chitarra ricorda ai presenti, pubblico compreso, l'identità del genere musicale flamenco che si sta interpretando, e si appoggia su solidissime basi tradizionali.
Da anni ormai i musicisti flamenchi studiano musica, spesso anche al conservatorio, e stanno crescendo in direzioni nuove.
ogni innovazione nei metodi di studioi porta cambiamenti. I chitarristi di oggi conoscono tanti altri generi musicali e hanno studiato tanto. Un altro fenomeno ha modificato la storia del flamenco: l'aumento esponenziale dei professionisti della chitarra. E questo anche grazie alla internazionalizzazione del flamenco, che ha creato nuove possibilità di lavoro.
Chi studia chitarra flamenca sa quanto sia difficile suonarla! Sa quanto tempo va dedicato agli esercizi, all'attenzione a non farsi venire la tendinite, a non rovinarsi le unghie... se non faccio questo di professione non avrò il tempo per studiare e la mia espressività non sarà sostenuta dalla tecnica.
Fra l'altro se non studio a sufficienza farò anche più fatica a produrre suoni efficaci, che accompagnino bene il cante e che siano personali, a conoscere bene il repertorio tradizionale che garantisce l'identità del palo di riferimento.
Quanto più le competenze musicali crescono, e tanto più la creatività del chitarrista sarà ricca, ma potrebbe essere influenzata troppo da altre sonorità, spostando la creatività lontano dall'essenza del flamenco.
Anche dedicare tanta attenzione all'esecuzione tecnica potrebbe portare il chitarrista lontano dall'espressione e invece gettarlo nella ricerca dell'espressione.
Ovviamente se sono Vicente Amigo e devo mantenere il mio altissimo standard, ma se non ho nulla da dimostrare, e mi concentro tanto sulla tecnica, rischierò di immaginare che la prima priorità sia sempre la tecnica.
La tecnica non fa certamente male alla qualità della musica, ma al primo posto va sempre messa l'emozionalità, l'identità del flamenco e il mantenimento di ambiti tradizionali che garantiscano la conservazione del messaggio. In definitiva, non devo dimenticare di essere al servizio del cante e del flamenco in generale.
Oggi alcuni chitarristi flamenchi anche molto bravi si sentono un po' sminuiti nella propria creatività se seguono la tradizione in modo molto pedissequo. E allora vanno alla ricerca di suoni molto creativi, molto lontani dalla tradizione. Il risultato può essere dubbio!
Per ogni accordo ci sono almeno 3 note di base, per cui se il cante sta producendo una delle note, tutto dovrebbe andare bene, ma nella tradizione del flamenco ci sono accordi super tradizionali e non devo mai mettere la creatività del singolo chitarrista davanti alla tradizione.
I chitarristi così preparati di oggi tendono a non stare fermi nelle pause del cante, a non dare il valore del silenzio, a riempire tutto, armonizzando ogni tono.
I suoni più creativi a volte allontanano l'ascolto dalla tradizione, ma la tradizione permette al cantaor di essere più libero.
Il chitarrista ha largo spazio per esprimersi creativamente durante le pause del cante, fra una letra e l'altra, durante le sue falsetas. Ecco, nelle falsetas potrà esprimere tutta la creatività senza mangiare lo spazio del cante.
Ti voglio raccontare di un chitarrista di Huleva, el Nino Miguel, del 1952. Aveva un suono molto spontaneo e creativo, enormemente legato alla tradizione. Era uno zio di Tomatito, e quindi veniva da una famiglia di chitarristi. Paco de Lucia stesso lo apprezzava.
Ad un certo punto però purtroppo cadde nel vortice dell'eroina, e faceva il mendicante per la strada, e quindi non si allenava per suonare in modo più preciso, perché il suo obiettivo non era l'arte ma era fare cassa per mantenere il vizio. Spesso gli si rompevano le corde e lui continuava a suonare con 3 corde e riusciva, senza tecnica e anche senza corde (!) ad esprimere la creatività del flamenco.
On line si trovano facilmente suoi brani.
Ti ho parlato di lui perché non gli interessava altro che la tradizione e lo faceva senza tecnica.
Ti consiglio di ascoltare tanto la chitarra e se ti verrà da dire "che passaggio difficile, come è brqavo questo chitarrista" forse mil chitarrista che stai ascoltando non è così bravo. Il flamenco si regge perfettamente su se stesso come un castello di carte: nessuno deve primeggiare sugli altri, e se lo facesse i lcastello cadrebbe.
Sono Sabina Todaro, mi occupo di flamenco e di musiche e danze del mondo arabo dal 1985. Dal 1990 insegno bail flamenco a MIlano e Lyrical Arab Dance, un mio lavoro di espressione delle emozioni attraverso le danze del mondo arabo.
Quando insegno, sollecito sempre gli allievi ad ascoltare tanto la musica, perché le danze che insegno lo richiedono. Faccio sentire tanti esempi agli allievi, anche esempi scorretti, e faccio notare quanto ci sia creatività in un senso di aiuto al cante o in un senso di innovazione tale che esco dal senso della tradizione.
Ritornare all'essenza, ritornare alle basi, mi permette di non perdermi dietro all'estetica, e riconoscere le note di ieri nella chitarra di oggi è importante.
Le difficoltà accentrano l'attenzione nei confronti della tecnica. Ma il flamenco non è la tecnica. Usa la tecnica, per arrivare all'espressione.
La chitarra deve dare gli stimoli musicali che servono: dobbiamo andare in quel palo, non nella interpretazione che quel chitarrista sta facendo di quel palo!
I chitarristi di livello top, come Paco de Lucia o Vicente Amigo, sono pochissimi ma hanno i piedi così radicati nella tradizione che deviano la tradizione stessa verso la loro creatività. Ascoltarli fa benissimo, perché il loro background tradizionale si sente lo stesso, ma dobbiamo capire che cos'è il flamenco in tutti i suoi aspetti, nelle juergas fra aficionados, nei festival di paese, nelle improvvisazioni. Questo ci aiuterà a capire la verità del flamenco, la sua origine, e, quando dovremo eventualmente interpretare il flamenco, entreremo nell'identità del palo camminandogli al fianco, senza mettere noi stessi davanti.
Information
Author | Sabina Todaro |
Organization | Sabina Todaro |
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