Avevano ragione quelli che scioperavano da «Il mondo dei vinti» di Nuto Revelli

Oct 31, 2024 · 19m 42s
Avevano ragione quelli che scioperavano da «Il mondo dei vinti» di Nuto Revelli
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Il dialogo con la gente contadina di Revelli incomincia con la primavera del 1941. Testimonianze di cultura contadina, la pianura, la collina, la montagna, le Langhe: la fame, il lavoro...

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Il dialogo con la gente contadina di Revelli incomincia con la primavera del 1941.
Testimonianze di cultura contadina, la pianura, la collina, la montagna, le Langhe: la fame, il lavoro infantile, l'immigrazione, la convivenza tra partigiani e nazi fascisti.
E poi l'abbandono delle montagne, l'avvento di un nuovo mondo: l'industria, i grandi allevamenti, il turismo che figura il paesaggio, nei racconti dei 270 intervistati da Revelli. 

La Collina: Testimonianze di vita contadina

Giovanni Battista Comba, detto Batì ‘l Luba, nato a Vignolo, frazione Pavia, classe 1892, contadino. 

A Nizza mi presento alla gipiera, la cava di gesso dove lavoravano tanti di Vignolo.
Dalle cave portano giù le pietre con i carri, e noi con le mazzette le riduciamo a pezzetti come ghiaia.
Niente libretto di lavoro, niente marchette, quel che conta è lavorare.
Guadagno 3 lire al giorno a fare 12 ore, cinque soldi l'ora.
Nell'estate di lavoro quasi tutte le notti, dopo le 12 ore del giorno faccio ancora la nottata, il turno della notte, altre 6 ore, così guadagno 4 e 50 per le 18 ore.
Smonto alle due della mattina, dormo tre ore, poi ricomincio la giornata e la notte.
C'erano padroni che avevano una tenuta come da qui a Cuneo, e questi grossi padroni facevano venire dal Veneto altri s-ciavandè al posto di quelli in sciopero per i lavori della canapa.
I veneti arrivavano sempre di notte chiusi nei vagoni delle bestie, facevano anche una vita, io mi dicevo sempre: «Andrei a impiccarmi piuttosto di fare una vita così».
E poi a guardarli lavorare, un plotone per volta con il moschetto pronto perché sennò arrivavano quelli dello sciopero e li accoppavano tutti, eh, arrivavano con i tridenti e con le zampe e i bastoni. Le grosse cascine erano come caserme guardate dai carabinieri e da noi soldati: lì i veneti dormivano, lì gli passavano il rancio.
E sul lavoro sempre noi a guardarli.
Un giorno che c'era un festino poco distante, un veneto ha voluto andare a fare il bellimbusto il Don Giovanni, l'hanno poi trovato morto in un fosso.
Oh ne hanno ammazzati due o tre dei veneti. Se potevano prenderli ...
Avevano altro che ragione quelli che scioperavano.
Erano tanti quelli che scioperavano, in gruppo, e canzoni e canzoni, cantavano sempre uomini e donne di giovanotti e ragazze.
Si mantenevano andando a pescare, a prendere rane e anguille nei canali, vivevano così. Io mi dicevo: «Ma piuttosto vado a fare il ladro che lavorare così».    

Se VUOI puoi cliccare sul link che trovi qui sotto per ASCOLTARE tutti i podcast di «Il mondo dei vinti» https://penisolabella.blogspot.com/2024/10/audiolibro-il-mondo-dei-vinti-di-nuto.html
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Author Giuseppe Cocco
Organization Giuseppe Cocco
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