Donna cristiana - la sua fede in Gesù
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E' stato Dio a escludere le donne? No di certo! Menomale che Dio non fa così. vVieni in aiuto a queste donne, le quali hanno lottato con me per l'Evangelo,...
show morevVieni in aiuto a queste donne, le quali hanno lottato con me per l'Evangelo, assieme con Clemente e gli altri miei collaboratori, i cui nomi sono nel libro della vita.
Filippesi 4:3
Donne benedette da Dio ma escluse dall’uomo.
1 corinzi 14 - Una Chiesa Caotica
Vi era Prostituzione nell'antica Grecia
La prostituzione costituiva parte della vita quotidiana degli abitanti dell'antica Grecia. Nei maggiori centri urbani, ed in particolarmente nelle città portuali, quest'attività occupava un numero significativo di persone, finendo col rappresentare una parte importante dell'attività economica. Nella stragrande maggioranza delle polis la prostituzione era ampiamente legalizzata; il bordello era quindi un'istituzione a norma di legge amministrata e regolata dal governo locale.
però nel Simposio di Platone nei riguardi delle ἑταιρίστριαι (hetairístriai) in cui viene specificato che queste "seguaci delle etere", non avendo una gran predisposizione nei confronti degli uomini, si trovano ad esser piuttosto inclini nei confronti delle donne[2]. Si è ipotizzato che tali intrattenitrici fossero prostitute che mantenevano una clientela lesbica.
Luciano di Samosata, molto tempo dopo, si trova anch'egli a toccare l'argomento della presunta pratica di prostituzione lesbica nei suoi Dialoghi delle cortigiane (cap. V), ma è ben possibile che egli semplicemente alluda al brano precedente di Platone.
Luciano di Samosata mette in scena due cortigiane, Clonario e Leena che si scambiano confidenze su un’orgia lesbica.
Dal commento di Giovanni Dall’Orto:
L'invocazione di Afrodite Urania, contenuta nel testo, indica la fonte di tale tesi: il Simposio di Platone.
Corinto era un tipico porto di mare. Quasi ogni cosa era accettata ed è chiaro che sotto questo aspetto la chiesa non era immune dall'influenza del porto.
Nella chiesa c'era incesto e prostituzione senza che fosse esercitata alcuna disciplina . Per questo Paolo andò li immediatamente.
Nella 1 lettera ai corinzi Paolo ha messo ordine in una chiesa caotica per tanti motivi, molti erano i problemi nella chiesa di Corinto, basta leggere tutta la lettera per capirlo. I problemi che rappresentavano una minaccia alla sua stessa sopravvivenza. Nella chiesa c'era immoralità della peggior specie.
Tra gli dei di Grecia ad Afrodite (dea dell'amore) venne eretto un tempio per 2000 sacerdotesse (prostitute) che praticavano rapporti sessuali promiscui.
Ed ecco perché Paolo nelle lettere ai corinzi si soffermò qui rapporti tra maschio e femmina.
In 1 corinzi 6:9-10 Paolo elenca il tipo di peccati che faceva parte del precedente del precedente stile di vita dei credenti di Corinto. Questo comportamento era tipico delle persone di Corinto. E tra i membri della Chiesa alcune di queste pratiche costituivano ancora un problema.
I capelli lunghi denotavano l'omosessualità maschile e viceversa i capelli corti denotavano l'omosessualità femminile (1 corinzi 11:14-15). La donna doveva curare i capelli in modo conveniente per non apparire una donna da facili costumi, capite ora perché ?
Riguardo il parlare da parte delle donne in comunità a Corinto Paolo non sta vietando alle donne di predicare o di profetizzare, ma le invita, in modo indubbiamente diretto e determinato, a smetterla dinterrompere le riunioni di culto perché c'era caos e disordine in molte cose.
1 Timoteo 2:11-15 - Una chiesa minacciata dall'eresia
Le lettere a Timoteo come a Tito sono indirizzate a loro da Paolo perché voleva dare delle direttive per l'organizzazione e il governo delle comunità affidate a loro (Timoteo a Efeso), (Tito a Creta) con il difficile compito di dirigere e mettere in ordine nelle chiese greche ma anche per rispondere ai nuovi problemi che la chiesa stava incontrando.
Ritengo che sia davvero curiosa la puntualizzazione fatta da Paolo al verso 12 Paolo non dice la donna non deve insegnare, bensì La donna impari con silenzio, in ogni soggezione(sottomissione) 12 Ma io non permetto alla donna d'insegnare, nè d'usare autorità sopra il marito; ma ordino che stia in silenzio. (Diodati)
A chi stava parlando Paolo? Stava forse riferendosi a tutte le donne della congregazione di Efeso? Assolutamente no! Paolo stava rimproverando non tutte le donne, ma coloro che stava usurpando l'autorità dei loro mariti e che cercavano di governare in loro vece, assumendo una posizione opposta a ciò che Dio ha stabilito.
Il motivo principale delle epistole pastorali è proprio quello di opporsi alle minacce degli insegnamenti errati che stavano avendo luogo a Efeso.
Quale tipo di insegnamenti minacciavano il cristianesimo ad Efeso? Nella città di Efeso esisteva un tipo di politeismo piuttosto unico nel suo genere. I dei di quella località erano di sesso femminile e non maschile. Questo dava un sapore particolare al culto pagano di quella località e successivamente anche a quello greco e romano. Il libro degli Atti da un immagine discreta di questa realtà nel racconto del tumulto di Efeso (Atti 19:23-40), quando gli adoratori di Diana (Artemis), dea della fertilità e la più importante della città, inveirono Gaio e Aristarco (compagni di Paolo).
Attraverso l'ausilio di questi punti che poggiano su solide basi storiche, apprendiamo che la religione pagana della città di Efeso era basata sul culto rivolto a divinità femminili e che il ruolo di insegnanti donne era prominente.
Pertanto, l'esistenza di insegnanti donne all'interno della chiesa in Efeso rappresentava una minaccia per la chiesa e non dava un immagine chiara circa la diversità che c'era tra i cristiani e i pagani di quella specifica località. Inoltre, le divinità femminili dominavano la città di Efeso e tutta l'Asia minore, ma questa religione pagana stava invadendo l'insegnamento giudaico e cristiano. L'insegnamento e l'influenza dell'insegnamento delle donne gnostiche si stava allargando a macchia d'olio. Non ci sono dubbi. Il passo deve essere necessariamente esaminato anche sotto la reale prospettiva storica, non messa in risalto né dallo scrittore (Paolo) né da colui che ricevette l'epistola (Timoteo) perché entrambi consci della realtà socio-culturale presente in Efeso. Così facendo, riusciamo a comprendere meglio il vero messaggio del testo. Paolo si sta rivolgendo in modo diretto alle donne, ma soltanto a quelle in Efeso. Ogni cristiano e soprattutto ogni insegnante della parola di Dio, ha il dovere di mettere a confronto linterpretazione tradizionale di 1 Timoteo 2:11-15 con le verità storiche concernenti questo importante testo biblico.
Dio ci ha creati uomo e donna e abbiamo bisogno l'uno dell'altra. Ci ha creati per ruoli e responsabilità diversi. Una donna può guidare una comunità se è sposata, in quanto la sua posizione di donna sposata e sottomessa al marito, permette alla donna di esercitare il dono che Dio gli ha affidato.
Fonti:
Plato, Symposium, trans. Harold N. Fowler, Plato, Parmenides, Philebus, Symposium, Phaedrus[Wikipedia]
Luciano di Samosata, Dialoghi delle cortigiane, Dialogo n. 5. Leswiki.it
laparola.net/studi/studi.php?s=114
Information
Author | Carmela Saviano |
Organization | Carmela Saviano |
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