Ferrovia del Gusto: da Cagliari a Sassari (Sardegna)
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Questo podcast racconta 8 delle le 11 fermate della ferrovia che in 175 chilometri porta da Cagliari a Sassari. Il viaggio in treno inizia quindi dalla https://goo.gl/maps/mCkLrAouYGgpasLY8 il capoluogo, centro...
show moreIl viaggio in treno inizia quindi dalla stazione di Cagliari il capoluogo, centro ricco di valenze storico-culturali e naturalistiche, tra antichi quartieri e una lunga spiaggia sabbiosa, raggiungibile in un quarto d’ora di bus che partono appena fuori dalla stazione.
La città vanta numerose attrazioni che vanno dalla necropoli punica di Turixeddu al panificio Porta, con pani e dolci di ottima qualità, e poco dopo la Locanda dei Buoni e Cattivi, una bella osteria che coniuga con grande capacità impegno sociale e buona cucina, e ancora le fortificazioni e le torri medievali.
Lasciando la stazione per abbracciare la città, si respira l’eleganza delle architetture affacciate sul porto, a partire dalla monumentale sede del Comune, in stile neogotico con decori Liberty.
Poi Sa Domu Sarda è la tappa giusta per una panoramica sulla cucina regionale di paste ripiene e sulle carni di asino, capra, maiale e bue rosso di Montiferru.
La seconda stazione si trova nel cuore del Medio Campidano, San Gavino Monreale è un paese noto per la produzione dello zafferano.
Partendo dalla stazione, per via Donizzetti, si arriva in via Santa Chiara, dove si può visitare il Museo Etnografico Casa Dona Maxima: una tipica dimora campidanese che diventa museo nel 1994 e dove sono custoditi reperti archeologici recuperati in zona, attrezzi e oggetti che testimoniano gli antichi mestieri locali.
Continuando per via Monreale si arriva in via Santa Croce dove, al numero 52, ha sede l’azienda agricola di Gavino Inconis, mentre proseguendo fino al numero 31 di via Napoli si raggiunge il punto vendita dell’azienda da Leonardo Figus: che fanno parte entrambe della rete dei produttori del Presidio Slow Food dello zafferano di San gavino Monreale.
La terza stazione è Oristano situata nella parte centrorientale della Sardegna, deve la sua notorietà alla giudicessa Eleonora d’Arborea che nel 1395 promulgò la Carta de Logu, una raccolta di leggi che rimase in vigore su tutta l’isola fino al 1800, e a Sa Sartiglia, una giostra equestre in maschera, tra le più belle e seguite al mondo.
Iniziando l’itinerario dalla stazione, percorrendo via Vittorio Veneto si arriva fino a piazza Mariano dove, oltre a sostare per un ottimo gelato nello storico bar caffetteria Al 38, si può ammirare una piccola torre contigua alle mura, la Portixedda.
A 400 metri dalla stazione, in via Palmas, Il Fornaio propone un’ottantina di pani realizzati con l’uso di pasta madre.
Percorrendo invece altri 500 metri ci si può recare all’azienda agricola di Franco Ledda, dove si può acquistare l’ottimo olio S’Ard, prodotto con le locali varietà semidana e bosana.
Quarta stazione Abbasanta, uno dei centri più popolari del Guilcier - subregione della Sardegna che comprende tra gli altri anche i comuni di Ghilarza, Paulilatino e sedilo -, noto per la presenza del Nuraghe Losa a cinque chilometri dalla stazione, uno dei complessi preistorici meglio conservati della Sardegna.
A circa 400 metri dalla stazione si può sostare presso Su carduleu, un’osteria dove le materie prime del territorio sono esaltate e trasformate in pietanze raffinate.
Il viaggio continua con la quinta stazione di Macomer dalla fine del 1800 e fino agli anni 1970 è stata la capitale del formaggio, con una funzione centrale nella trasformazione e commercializzazione dei prodotti dell’industria lattiero-casearia.
L’impianto urbanistico ha come centro corso Umberto I, a metà del quale è posta la stazione ferroviaria e lungo il quale si trovano i riferimenti di maggior pregio storico-architettonico e paesaggistico, nonché gastronomico, come da Tesi, al numero 46, dove sostare per una colazione o una merenda con dolci tipici, o nella panetteria Atzori che sforna diverse tipologia di pane, pizzette, focacce, panadas e dolci vari.
Sesta stazione Ozieri-Chilivani che storicamente rappresenta uno dei principali nodi del sistema ferroviario del Nord della Sardegna, crocevia delle linee per Cagliari, Sassari e Olbia.
Dista da Ozieri 3,5 chilometri a cui è collegata tramite autobus di linea in 15 minuti.
Nonostante la distanza dalla stazione, il viaggiatore slow può apprezzare la vista a Ozieri per apprezzare in particolare le eccellenze della tradizione dolciaria - copulette e sospiri -, le spianate e il formaggio greviera, ma anche per godere delle ricchezze del patrimonio artistico e storico, a partire dal Museo del Molino dei fratelli Galleu, il primo museo dell’arte molitoria in Sardegna.
Settima stazione Ploaghe, nel cui ampio territorio restano importanti testimonianze della presenza dell’uomo già in periodo nuragico.
Partendo dalla stazione - e superato il negozio-laboratorio di Michelangelo Salis (carni, insaccati e prosciutti prodotti da suini allo stato brado) -, alla fine del corso Spano si trova l’ampia piazza San Pietro in cui sorge un interessante complesso religioso.
E poi, merita la visita il Nuraghe Don Micheli, a poco più di un chilometro dalla stazione, con una torre di 12 metri di diametro.
Ottava ed ultima stazione Sassari.
Il viaggiatore che capita a Sassari alla vigilia di Ferragosto incontra, appena sceso dal treno, lungo corso Vico, uno spettacolo di straordinaria bellezza: una processione di undici ceri, portati a spalla dai gremi e accompagnati da una folla immensa e festante.
E’ la Festha manna, la Faradda, la Discesa dei candelieri che dal 2013 è anche patrimonio immateriale dell'Umanità.
Partendo dalla stazione ferroviaria, attraverso corso Vico, si entra nel centro storico costituito da un ginepraio di vicoli e viuzze della vecchia città contadina e, superata via Frigaglia e il Vecchio Mulino - osteria e centro culturale dove fare un’ottima sosta per il buon cibo e per la straordinaria accoglienza - ci si trova davanti al Duomo.
Poco più avanti, in via Università, si incontrano la bottega storica di Pinuccio Mangatia, che offre i migliori prodotti dell’isola, con particolare riguardo per i formaggi, e quindi, sullo sfondo, l’Università, la prima di Sardegna, le cui origini risalgono al 1562.
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Author | Giuseppe Cocco |
Organization | Giuseppe Cocco |
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