Capoluogo del Polesine, si presenta come ‘città delle rose’, ispirandosi alla miracolosa immagine della Beata Vergine del Soccorso che viene venerata nella chiesa della Rotonda.
Negli ultimi secoli ha perso gran parte della sua componente fluviale, ma conserva una gradevole atmosfera di campagna.
La provincia, ovvero il Polesine, è una piana bonificata tra il basso Adige e il Po.
Una terra d’impronta padana nelle zone più interne, che si fa mobile e varia nell’area del Delta, tra isole e argini, canneti e valli di pesca e terreni agricoli strappati agli acquitrini.
Non sorprende che al paesaggio corrisponda una gastronomia unica, che ha i suoi punti forti nel riso e negli ortaggi, nei prodotti ittici del Delta, nella selvaggina di palude.
Il riso significa in particolare risotto polesano, che ha come base il pesce di valle.
Ma dal Delta vengono anche cozze e vongole veraci, le anguille e il pesce azzurro, soprattutto acciughe e sardine.
Tra la cacciagione di palude spiccano anatre e folaghe, cui si aggiunge la faraona che a Rovigo si mangia in tecia.
Non mancano prodotti spontanei come le lumache , i funghi e i tartufi raccolti nei boschi fluviali. Lascito di antiche transumanze sono i formaggi pecorini. Ai massimi livelli, la coltura del melone.

Rovigo: https://maps.app.goo.gl/upeF9hv5ZVEGfinx8